TRAPANI. TJ Bray, giocatore americano della Pallacanestro Trapani, ha finalmente chiuso domenica scorsa la sua prima partita italiana in doppia cifra, riemergendo così da un tunnel di critiche nel quale si era infilato. «Le difficoltà maggiori che ho finora incontrato riguardano le difese che ho dovuto attaccare, ma anche alcuni particolari, come i passi in partenza, che qui vengono valutati in maniera diversa rispetto agli Stati Uniti. Grande soddisfazione per la vittoria ad Agrigento, ma né io né i miei compagni ci sentiamo appagati». La Pallacanestro Trapani tornerà in campo domani sera in casa (inizio alle 21) contro Forlì, nel match in cui i granata saranno chiamati a confermare i progressi mostrati ad Agrigento. «Siamo stati molto aggressivi per 40', questo è stato il segreto, qualità da ripetere contro sabato sera. Ogni volta il nostro coach riesce ad individuare i punti chiave sui quali dobbiamo concentrarci e lavorare, è la cosa più importante per superare le difficoltà».
Le particolarità osservate da Bray sulla nostra pallacanestro: «Direi che qui tutti tirano e fanno canestro, mentre negli Stati Uniti c'è una strutturazione più complessa. Ho visto che a tutti sono affidate responsabilità in attacco». La scarsa conoscenza della lingua ha costituito un ostacolo nell'integrazione nel gioco? «No, sto studiando l'italiano ma comunque fin dai primi giorni ho compreso bene ciò che l'allenatore voleva da me. Adesso, oltre tutto, essendo libero dalla scuola (Bray era al college fino all'anno scorso, ndr) ho più tempo libero a disposizione e posso lavorare di più».
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