Migliaia di persone a Trapani in corteo. Rispondendo all’appello di Libera, studenti, associazioni, familiari delle vittime e rappresentanti istituzionali si sono dati appuntamento al lungomare, da dove è partito un corteo che sta attraversando la città.
In testa al corteo della XXX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie c’è don Luigi Ciotti insieme ai familiari delle vittime di mafia giunti da tutta Italia. Insieme a don Ciotti ci sono i vescovi Pietro Maria Fragnelli (Trapani), Angelo Giurdanella (Mazara del Vallo), Alessandro Damiano (Agrigento) e Gualtiero Federico Isacchi (Monreale). Al corteo, tra gli altri, stanno partecipando anche il segretario del Pd Elly Schlein, il segretario generale Cgil Maurizio Landini, il prefetto di Trapani Daniela Lupo e il presidente della commissione regionale antimafia Antonella Cracolici e Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia. Il corteo confluirà poi in piazza Vittorio Emanuele, dove si terrà il momento più toccante della giornata: la lettura dei 1.101 nomi delle vittime di mafia. Tra i tanti nomi che verranno ricordati, quelli di Barbara Rizzo e dei suoi gemelli, uccisi nel 1985 nella strage di Pizzolungo di cui ricorre quest'anno il quarantesimo anniversario.
Il messaggio di Mattarella
«I nomi delle vittime di mafia sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l’impegno a combattere le mafie, a partire dalle Istituzioni ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e sopraffattori. La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano», ha scritto il presidente Mattarella.
«Il 21 marzo rappresenta un giorno solenne di ricordo e di impegno civile per affermare valori essenziali per la salute della nostra comunità. L’impegno quotidiano per la pratica della legalità, la lotta contro tutte le mafie, contro le consorterie criminali che generano violenza e oppressione, contro zone grigie di complicità che ne favoriscono affari e diffusione, vede operare tutti i cittadini che desiderano vivere in una società coesa e rispettosa dei diritti di tutti». È quanto si legge in una dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia.
Don Ciotti: «Dobbiamo chiedere scusa a questa terra»
«Dobbiamo chiedere scusa a questa terra perché siamo arrivati troppo tardi. Dovevamo arrivare molto prima per ricordare le tante vittime innocenti di mafia che ci sono stati in Sicilia. Dobbiamo ricordarli tutti con la stessa forza e con la stessa intensità». Lo ha detto don Luigi Ciotti di Libera a Trapani prima di salire sul palco. «Il miglior modo per ricordare le vittime è quello di impegnarci di più tutti ogni giorno. Dobbiamo evitare la retorica della memoria, perchè la vera memoria deve tradursi con l’impegno quotidiano», ha concluso don Ciotti.
Meloni: «Ci inchiniamo a chi si è sacrificato»
«Oggi è la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un importante momento di riflessione per tutti noi. L’Italia e le sue Istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata: cittadini onesti, servitori dello Stato, persone innocenti cadute sotto i colpi vigliacchi di un giogo vile e spietato». Lo afferma la premier Giorgia Meloni sui social. «Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione. Per questo - aggiunge - con assoluta determinazione e fermezza, ribadiamo la nostra condanna ad ogni tipo di mafia e ci impegniamo, ogni giorno, a combatterla».
Schifani: «Grazie a Libera per il suo impegno trentennale nella lotta contro le mafie»
«Oggi, in occasione della trentesima edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, promossa da 'Libera' e 'Avviso pubblico', che quest’anno si tiene proprio in Sicilia, a Trapani, desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento per il lavoro svolto da questa rete di associazioni, cittadini e istituzioni che ogni giorno si impegnano per la legalità e la giustizia», ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. «La Sicilia - prosegue - ha pagato un prezzo altissimo alla criminalità organizzata, ma grazie al sacrificio di tanti uomini e donne, magistrati, forze dell’ordine, giornalisti e semplici cittadini, abbiamo fatto passi avanti significativi. Tuttavia, la battaglia non è finita: serve l’impegno di tutti, soprattutto delle nuove generazioni, affinché la cultura della legalità diventi parte integrante della nostra identità collettiva».
«La Regione – conclude - continuerà a sostenere ogni iniziativa volta a contrastare le mafie e a promuovere la crescita di una società basata su valori di giustizia, trasparenza e solidarietà. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui la criminalità organizzata sia solo un triste ricordo del passato. Grazie a 'Libera' e a tutti coloro che, con coraggio e determinazione, non smettono di credere in una Sicilia libera dalle mafie».
Lionti: legalità e lavoro è battaglia della vita
«Esiste un solo modo per non rassegnarsi al declino. Rivendicare lavoro e legalità, legalità e lavoro. Questa è la battaglia della vita per la Uil siciliana, che combattiamo nel nome di Mico Geraci», ha affermato Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, a Trapani dove nel pomeriggio sarà tra gli ospiti di un seminario promosso dall’associazione «Libera» nella Giornata della Memoria e dell’Impegno. La sindacalista, che ha annunciato per il 15 aprile «un evento a Caccamo dove ricorderemo il sindacalista della Uil Mico Geraci assassinato nel ‘98 dalla mafia», aggiunge: «Con Libera e con tutte le forze sane della società civile chiediamo che lotta al caporalato e a ogni forma di sfruttamento siano al centro dell’agenda politica come la sfida alla barbarie nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche dove la cultura della sicurezza si scontra con logiche criminali di profitto senza scrupoli. #Zeromortisullavoro è la grande campagna che la Uil con il suo leader Pierpaolo Bombardieri conduce ogni giorno, ormai da anni, nel Paese affiancandola, non a caso, a un’altra straordinaria iniziativa di formazione per quadri e delegati sindacali: il master di II livello della scuola di alta formazione antimafia, promosso dalla Uil che ha affidato la realizzazione operativa del progetto all’associazione #Noi Odv, ente formatore riconosciuto dal ministero della Giustizia. Anche questo, per noi, significa essere il Sindacato delle Persone».
Schlein: «Lo Stato deve arrivare prima della mafia»
Ogni anno la manifestazione per le vittime di mafia è sempre più partecipata dai ragazzi, sono ragazzi consapevoli. Il contrasto alle mafie deve partire proprio dalle scuole e dalla cultura perché la mafia ne ha paura. Serve rafforzare gli strumenti di prevenzione, altro che mettere la tagliola sulle intercettazioni a 45 giorni, questo rischia di rendere più difficili le indagini su reati anche gravi e magari pure a quelli connessi con le organizzazioni di stampo mafioso». Così la leader del Pd, Elly Schlein.
«Noi continuiamo a insistere che serva mettere in campo una risposta sociale, perché lo Stato deve arrivare prima della mafia - ha aggiunto - Non deve lasciare un centimetro in cui si infila il ricatto della mafia, deve arrivare prima aiutando le persone in difficoltà. Per questo è sbagliato cancellare gli strumenti di contrasto alla povertà, è fondamentale applicare un salario minimo in questo Paese perché sotto i 9 euro all’ora non è lavoro ma è sfruttamento. Ed è è il motivo per cui contestiamo le modifiche fatte al codice degli appalti che ha introdotto il sub appalto a cascata - ha concluso - Quando la mafia spara di meno c’è comunque da preoccuparsi, perché significa che ha trovato altri modi per infiltrare la politica e l’economia. La politica deve assolutamente alzare la guardia».
Barbagallo: «Da Trapani aria nuova, senza retorica»
«Questa non è retorica: oggi si ricordano tutte le vittime innocenti della mafia, di tutte le mafie. Non solo i giudici e le forze dell’ordine ma anche civili e cittadini inermi. E in piazza a Trapani si respira aria nuova, tanti giovani, tante famiglie che hanno voluto con la loro presenza essere vicini ai familiari delle vittime». Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che, con la segreteria nazionale Elly Schlein, sta partecipando alla Giornata.
Gli studenti e la strage di Pizzolungo
«Nella trentesima Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la scuola siciliana testimonia ancora una volta il suo impegno con la promozione e l’adesione a numerose iniziative. Tra queste la manifestazione promossa dall’associazione Libera a Trapani, città dove è nata per volontà di Margherita Asta, figlia di Barbara e sorella di Salvatore e Giuseppe, vittime della strage di Pizzolungo di cui quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario». E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia.
Al corteo di Trapani partecipano oltre cento scuole di ogni ordine e grado dell’Isola e più di 12 mila studentesse e studenti. Dalle 14.30 alle 17, si svolgeranno seminari di approfondimento in diversi spazi della città.
Nella giornata di oggi, gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado delle nove province siciliane promuovono dibattiti, momenti di riflessione, letture, proiezioni di film, spettacoli teatrali, canti, flashmob. E ancora: organizzano incontri con magistrati, giornalisti, scrittori, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e altre iniziative che hanno il fine di sensibilizzare i giovani sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta contro tutte le mafie e le forme di corruzione.
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