Un mese fa nel monastero di Santa Chiara di Alcamo, dopo un lungo percorso formativo, è diventata monaca Oriana Milazzo, 33 anni, con una brillante carriera in serie A-1 di basket. Lei di Canicattì oggi si chiama suor Chiara Luce. Ha giocato in A2 e A1, ruolo play, dopo essere stata ingaggiata dal Basket Alcamo di Lino Scalco per poi militare in A-1, ai tempi d’oro, nel Priolo, allenato da Santino Coppa. Ma Oriana alla mondanità ha scelto la vita di preghiera. Una goccia nel deserto della crisi di vocazioni che ha investito anche la cattolicissima Alcamo. Anche Chiara Luce rispetta le regole: alle 5 in punto inizia la preghiera mattutina nel monastero delle Benedettine di San Francesco di Paola, Badia Nuova. Il suono delle campane scandisce le giornate e alle 16,30 richiama i fedeli a partecipare alla celebrazione della messa. Il tempo si è fermato nei due monasteri oggi funzionanti in città: Santa Chiara e Badia Nuova. Ma oggi il rischio è che, per mancanza di vocazioni, anche i due monasteri fra qualche anno saranno vuoti. Come è successo all’Angelo Custode quattro anni fa con la morte all’età di 93 anni di suor Maria Pia Melia, ultima badessa e l’unica ad abitare nel monumentale monastero che si trova nel corso VI Aprile-angolo via Rossotti. Madonna dell’Alto e De Ballis. Con la morte di suor Melia sono scomparse ad Alcamo le suore cassinese. Oggi ospita cinque suore nigeriane, Figlie della Misericordia, che si occupano della vicina chiesa Madre. Il monastero delle benedettine sino alla fine degli anni ’50 ha ospitato 45 monache, famose per la preparazione di dolci ed oggetti in ceroplastica. Oggi sono rimaste solo in quattro e tutte in età avanzata. Anche questo immenso monastero, oltre 3 mila metri quadrati con annessa chiesa è destinato a svuotarsi. «Ad Alcamo all’inizio del ‘900 funzionavano quattro monasteri benedettini di clausura ed ospitavano- dice lo storico Roberto Calia- oltre 200 monache». Quindici le monache che oggi vivono nel monastero di Santa Chiara specializzate soprattutto nel restauro di paramenti sacri. Anche qui inizia a sentirsi la crisi di vocazioni. Chiuso da tre anni invece il monastero del Sacro Cuore di corso dei Mille, Alcamo perse un record nazionale: quello di essere l’unica città italiana ad avere due conventi di clausura. Il trasferimento ad Erice per le precarie condizioni del monastero di corso dei Mille. Oggi vivono nell’Eremo Casa del Sorriso di Erice. Altre monache e suore si sono occupate sino al 2006 dell’orfanatrofio San Paolo e gestivano cinque classi elementari parificate. Suore Francescane in via Madonna del Riposo gestivano un asilo. Oggi ospita extracomunitari. Otto suore assistevano ammalati all’ospedale e alla Casa di Riposo Mangione. Ad assistere anziani al Mangione oggi quattro suore provenienti dal Sudan. Crisi di vocazioni; monache e suore ad Alcamo in via di estinzione. E a questo problema non si sottraggono i sacerdoti: oggi in dodici a un paio gestiscono più parrocchie come per esempio don Mario Bonura alla chiesa dei Cappuccini e San Francesco di Paola. Nella foto Oriana Milazzo e madre Virginia