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Autismo, da paziente ad operatore di un centro diurno: da Alcamo la storia modello di Salvo

Nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per la consapevolezza dell’autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale dell’Onu per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone affetti da disturbi dello spettro autistico, Salvatore «Salvo» Merendino, ventenne di Alcamo, può festeggiare l’assunzione nel centro 'Autos' della sua città, dove dal 2017 ad oggi ha avuto l'esperienza di utente. Dall’autismo al lavoro, quella di Salvo è una storia di inclusione.

«Fin dal suo arrivo in struttura - spiega Luigi Marano, che coordina i tre centri di Alcamo, Menfi e Ragusa - Salvo è stato coinvolto in tutte le attività di formazione, assistenza, riabilitazione, abilitazione e sostegno psicologico. Gli obiettivi identificati nel corso della sua esperienza riabilitativa e abilitativa, anche grazie alla interazione con i servizi della Asp ed alla collaborazione dei genitori, sono stati tutti raggiunti con successo, dallo sviluppo delle capacità cognitive funzionali, al rinforzo dei comportamenti 'positivi', dal potenziamento della capacità di interpolazione e della socializzazione, reso possibile grazie ad attività educative innovative, allo sviluppo di una comunicazione funzionale e spontanea».

Grazie all’esperienza vissuta con gli operatori e con gli altri utenti, Salvo ha migliorato le sue capacità comunicative e relazionali e sviluppato i suo 'talentì migliorando la qualità della propria vita. Gradualmente è stato coinvolto in laboratori di formazione e lavoro, monitorati dai professionisti del centro. «Le persone con autismo, infatti - spiega Marano - possono diventare collaboratori molto validi e Salvo avrà l'opportunità di far coincidere le sue abilità particolari con le competenze richieste per alcuni compiti che gli verranno assegnati. Dopo attenta valutazione - aggiunge - sentiti i suoi genitori, si è deciso con gli operatori di offrirgli un contratto di lavoro che gli permetterà di essere inserito nel contesto lavorativo da lui conosciuto, continuando a favorire lo sviluppo dei livelli di interazione sociale e di autonomia. Presto per Salvo inizierà una nuova vita, a dimostrazione che per tutti esiste una possibilità di riscatto, indipendenza, inclusione. Mi auguro - conclude Marano - che questa storia possa essere preso ad esempio da tanti altri centri».

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