«È stata una goliardata. Il pass falso è stato utilizzato dal mio cliente al solo scopo di farsi qualche foto sul lungomare di Sanremo e poi scherzarne con gli amici. Non per tentare di entrare al Teatro Ariston. È stato fatto per gioco». Lo ha detto l’avvocato Antonino Rallo, di Marsala, che difende il giovane siciliano denunciato, giovedì sera, dalla polizia, a Sanremo, con l’accusa di truffa per avere realizzato un pass falsificato per l’ingresso al festival della canzone italiana, con generalità e foto del titolare, logo della trasmissione televisiva trasmessa da «Rai1» e Qr-code.
Il lasciapassare era palesemente falso
«Il pass, di fattura artigianale, era palesemente falso e quindi, anche volendo, con scarse possibilità di trarre in inganno chi controlla gli ingressi del teatro - continua l’avvocato Rallo - né il mio cliente ha assolutamente tentato di venderlo. Era soltanto uno scherzo. Nessun artifizio e raggiro è stato posto in essere. Nessun danno è stato arrecato al festival e alla Rai. Né dal punto si di vista economico, né d’immagine. Non c’è stata alcuna truffa, né tentativo di truffa. Tuttavia, il mio cliente chiede scusa alla Rai e al direttore artistico e conduttore Amadeus. È un bravo ragazzo».
Era stato fabbricato artigianalmente da un amico
Il giovane è stato rintracciato dalla polizia nell’albergo in cui ha alloggiato in questi giorni dopo che agenti del commissariato di Sanremo e della Digos avevano sorpreso un suo amico con un pass falso durante i controlli predisposti per verificare il regolare afflusso delle persone autorizzate all’accesso al Green carpet. Quest’ultimo, infatti, ai poliziotti ha detto di essersi recato a Sanremo con un suo conoscente, indicandolo come il realizzatore del lasciapassare fasullo. E il giovane che era in hotel ha ammesso di avere stampato il pass poco prima di raggiungere la «città dei fiori», aggiungendo, però, di non averlo utilizzato.
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