«Le proteine spike, quelle del coronavirus, accelerano la formazione dei coaguli che, spesso, non sono sensibili all’eparina». Lo ha detto Sofie Nystrom dell’Università Linkoping in Svezia, intervenendo alla 55a sessione dei seminari internazionali per le emergenze planetarie in corso al centro Ettore Majorana di Erice. La Nystrom è alla guida di un gruppo di ricerca che sta analizzando in laboratorio i frammenti sintetici di proteine virali.
«Il nostro studio - ha detto la Nystrom - ha evidenziato che ci sono frammenti peptici che tendono a precipitare in vari organi, determinando dei danni, come al cuore, reni, fegato, pancreas e cervello. Nello specifico per la proteina Spike è emerso che questa accelera la precipitazione di altre proteine, ad esempio le proteine dei prioni e Amyloid beta», ha concluso la Nystrom. Da qui la necessità di continuare a studiare gli effetti del long Covid.
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