
Accertare cosa sia realmente successo la notte del 29 maggio 2023, quando in città si erano appena chiusi i seggi per le amministrative. È la richiesta avanzata dall’opposizione in seguito alle rivelazioni dell’ex assessore Emanuele Barbara il quale, dopo le dimissioni dalla giunta, ha parlato di situazioni poco chiare proprio la notte di lunedì 29 maggio, quando, ormai, lo scrutinio era terminato.
Barbara si è presentato davanti agli inquirenti, con cui ha interloquito per quasi due ore e mezza per ricostruire la vicenda. Al centro della sua versione i fatti di allora quando due liste, I Democratici di riferimento del Partito Democratico e Trapani al Centro con referente l’attuale assessore Peppe La Porta, raggiunsero il quorum del 5% (che consente quindi di far scattare il seggio) dopo 21 giorni di tribolazione. Prima dentro, poi fuori, con tanto di messaggi social da parte dei consiglieri non eletti, e poi di nuovo dentro per un voto. Cambiamenti dovuti ai conteggi effettuati sul quorum proprio per far scattare il seggio.
Proprio quel risultato impedì alla lista Tranchida il sindaco per Trapani-la lista di Barbara di conquistare il terzo scranno in Consiglio. E, così, la lista presentò tre memorie, esaminate e rigettate dal presidente del seggio numero 1.
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