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Lo scandalo dei referti in ritardo a Trapani, l'atto di accusa a Croce approda all'Ars

Mentre il manager era davanti all’assessore alla Salute, Palazzo d’Orleans spediva il carteggio alla commissione Sanità. L’iter per la decadenza è alle battute finali

Un’audizione di oltre due ore per ribadire la sua non colpevolezza. Il manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, tenta gli ultimi passaggi per scongiurare l’addio al vertice dell’azienda sanitaria dopo lo scandalo dei ritardi nella refertazione di oltre 3300 esami istologici. Ieri (19 maggio 2025) Croce è stato ascoltato dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. Una sorta di monologo senza contraddittorio. Oggi, su sua richiesta, sarà sentito anche dalla Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria, presieduta dalla stessa Faraoni. Domani, invece, la commissione Sanità dell’Ars - che ha già ricevuto il fascicolo - darà il proprio parere, non vincolante, sulla sua decadenza.

Una vicenda che si trascina da mesi. Croce ha sempre sostenuto di aver agito tempestivamente appena saputo dell’emergenza, mettendo in campo convenzioni e bandi per assumere personale. In una di queste occasioni rifiutò la candidatura di Domenico Messina, ex direttore dell’Anatomia Patologica, andato in pensione il 1° novembre 2024 e poi partecipante come esterno a un bando Asp.

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