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I ritardi all'Asp di Trapani, il direttore: avviata la mia decadenza dalla carica

Ferdinando Croce: «Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia immagine, del mio lavoro, della portata delle mie responsabilità»

TRAPANI (ITALPRESS) – “In riferimento alla notizia relativa al caso di una paziente di Mazara del Vallo che ha presentato una denuncia alla Procura di Marsala affermando di aver dovuto attendere otto mesi per avere il risultato di un esame istologico, la direzione generale dell’Asp di Trapani conferma l’impegno a chiudere entro il 31 marzo

«Non commento, per ora, la decisione del Presidente della Regione di avviare il procedimento di decadenza dalla carica di Direttore generale dell’Asp di Trapani, che mi è stata da poco notificata con proposta di sospensione». Lo dice il direttore generale dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce che è stato travolto dalle polemiche per i ritardi negli esami istologici accumulando un arretrato di 3300 referti.

«Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia immagine, del mio lavoro, della portata delle mie responsabilità. In queste lunghe settimane ho scelto che, al mio posto, parlassero gli atti per dimostrare, come spero ancora accadrà, che io ho agito per risolvere problemi ereditati - aggiunge - Basta guardare gli atti richiesti dal ministero della Salute nell’ambito di una ispezione ancora in corso per verificare che quando a luglio, per la prima volta, mi sono state rapportate le criticità di refertazione ho adottato tutte le misure a mia disposizione, garantendo nel tempo previsto una refertazione entro 20 giorni al mese di febbraio. Ho anche tempestivamente avvisato l’assessorato regionale della salute, ricevendo silenzi e nessun aiuto fintantoché la vicenda non ha assunto rilevanza mediatica».

«Di questa vicenda - dice Croce - resta intatta l’amarezza per la tutela delle persone, per i pazienti. Alla loro sofferenza, in una provincia difficile sotto il profilo della organizzazione sanitaria e travolta da scandali giudiziari, ho cercato di dare in questi primi mesi di lavoro una iniziale risposta con il costante supporto di tutto il personale aziendale. So di aver agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l’obiettivo unico di fare emergere la verità».

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