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Lo scandalo dei referti istologici in ritardo all'Asp di Trapani, «i medici lavoravano poco»

«Carichi sottodimensionati», si legge nella relazione degli ispettori sul caso degli esami

Una dottoressa processa i tamponi test Covid-19 effettuati sui pazienti, nel laboratorio del Policlinico S.Martino. Genova, 26 Maggio 2020 ANSA/LUCA ZENNARO

Pochi, pochissimi esami. Se è vero che l’Anatomia patologica dell’Asp di Trapani era in carenza di personale accumulando oltre 3.300 esami istologici e 170 casi di tumore diagnosticati in ritardo, quel che è peggio è che i dirigenti medici in servizio effettuavano pochissime prestazioni, con numeri nettamente inferiori a quelli previsti dalla Siapec (la società italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica), secondo la quale ciascun anatomopatologo dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. L’esito dell’ispezione voluta dal governo regionale all’Asp di Trapani è pronta. Cinque pagine impietose, una lettura drammatica di una cattiva gestione che mette a rischio la vita di 170 pazienti trapanesi che daranno il via alle cure contro il carcinoma con un ritardo mai visto prima.

Gli ispettori regionali hanno rilevato che «i dirigenti medici anatomopatologi hanno eseguito - annualmente - un numero di diagnosi compreso tra circa 500 e 1.700, sia nel 2023 che nel 2024, numero notevolmente inferiore rispetto al target fissato». Inoltre, «emerge un evidente sottodimensionamento dei carichi di lavoro per ciascun dirigente medico anatomopatologo».

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