
A Palazzo d’Orleans ieri è stato un giorno di attesa. Il presidente Schifani non ha voluto prendere decisioni sul caso dell’Asp di Trapani. Tutto è rinviato alla consegna, prevista per domani, da parte del dipartimento Osservatorio epidemiologico della relazione finale degli ispettori sul caso dei referti giacenti da mesi.
Ma fuori dal palazzo l’aria intorno a questa vicenda si fa pesante e l’eventualità che alla fine saltino alcune poltrone eccellenti prende sempre più corpo. Al punto che Fratelli d’Italia ha già alzato un muro a difesa del manager Ferdinando Croce facendo trapelare retroscena finora inediti che allargano il campo delle responsabilità agli alleati.
Situazione delicatissima dal punto di vista politico. Perché all’Asp di Trapani c’è uno dei manager più vicini a Fratelli d’Italia, quello per cui il partito stava quasi facendo saltare il tavolo un anno fa, al momento delle nomine. Ferdinando Croce è stato capo di gabinetto di Ruggero Razza ai tempi in cui l’attuale europarlamentare guidava l’assessorato alla Sanità.
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