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Un’occasione mancata per il futuro urbanistico di Valderice. Questo il tema centrale dell’incontro tenutosi domenica 16 febbraio al l’Hotel Venere di Erice, organizzato dalla coalizione politica di opposizione La Scelta per Valderice. Una sala gremita ha ascoltato con attenzione le analisi e le critiche mosse alla variante al Piano regolatore generale, un progetto che, secondo gli intervenuti, tradisce le reali esigenze del territorio e della comunità.
A sottolineare la delusione per una variante al Prg che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità di crescita per il territorio è stata Sabrina Cucciardi, segretaria del circolo del PD di Valderice: «Se questa variante fosse stata redatta con criterio, avremmo avuto un piano aggiornato e rispondente alle reali esigenze della comunità. Invece, ci troviamo di fronte a un documento pieno di incongruenze, errori di rilevazione e calcoli errati, che lo rendono inefficace e inadeguato. Inconcepibili le previsioni che permetterebbero l'edificazione nella Pineta di San Barnaba e nel Parco suburbano di Misericordia. È un’occasione mancata: si poteva e si doveva fare meglio, mettendo al centro l’interesse collettivo».
Ancora più severo il giudizio di Massimo Di Gregorio, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, che ha denunciato gravi criticità sotto il profilo amministrativo e urbanistico: «Questa variante stravolge l’identità urbanistica di Valderice senza fornire linee di sviluppo credibili. Non rispetta le direttive votate all’unanimità dal Consiglio comunale, che avrebbero dovuto rappresentare la rotta principale che il Tecnico doveva percorrere. Inoltre, la totale assenza di controllo e vigilanza da parte dell’Amministrazione comunale ha permesso l’adozione della variante, da parte del Commissario ad acta, senza alcun rispetto per le risorse ambientali, paesaggistiche e arboree del territorio. Le circa 150 note di singoli soggetti, inviate al Sindaco e trasmesse al Tecnico progettista, rappresentano un’anomalia procedurale che ha determinato disparità di trattamento fra i cittadini, favorendo alcuni a scapito di altri».
Sull'aspetto delle norme che regolano le procedure da rispettare nel redigere la variante al Prg si è soffermata Marcella Mazzeo, rappresentante del M5S: «La variante al Prg presenta gravi criticità e manca di trasparenza. Un piano urbanistico deve rispettare normative regionali, nazionali e costituzionali, garantendo un corretto bilanciamento tra interessi pubblici e privati. La legge impone partecipazione pubblica, valutazione ambientale e conformità ai piani sovraordinati, come il Piano Paesistico Regionale e il Piano di Protezione Civile, che sono stati ignorati. Il Consiglio di Stato ha chiarito che la tutela del paesaggio è un principio fondamentale della pianificazione urbanistica, in linea con l’articolo 9 della Costituzione. Manca, inoltre, una vera rigenerazione urbana: nessun piano parcheggi, nessuna infrastruttura culturale, nessuna strategia per il verde pubblico».
Le conclusioni sono state affidate all'architetto Franco Miceli, già presidente del consiglio nazionale dell’ordine degli architetti, che ha espresso un giudizio netto e critico: «Si tratta di un piano rivolto al passato, con una visione espansiva della città che appare in controtendenza rispetto alle attuali strategie di governo del territorio. Oggi la priorità è la rigenerazione urbana, il miglioramento della qualità della vita nella città consolidata. Questa variante, invece, non sembra muoversi in questa direzione e risulta inficiata dalla trattazione delle circa 150 note, di privati cittadini, consegnate al Tecnico durante l'elaborazione dello strumento urbanistico».
La coalizione dei Progressisti, rappresentata in Consiglio comunale dal Gruppo consiliare La Scelta per Valderice, ribadisce il proprio impegno per una pianificazione urbanistica trasparente, sostenibile e realmente orientata al bene della comunità. Per far ciò ritiene indispensabile una rielaborazione della variante al Prg in grado di colmare le gravi criticità emerse.
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