La Procura di Palermo, ha chiesto al Tribunale del capoluogo dell’isola, la condanna a sette anni, per corruzione dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. Siamo ormai alle battute finali del processo del troncone palermitano che prende le mosse dall’indagine dei carabinieri di Trapani «Mare Monstrum» sulla cosiddetta tangente del mare, la maxi corruzione ai danni della Regione Siciliana che coinvolse gli armatori Vittorio ed Ettore Morace. Corruzione che avrebbe favorito per lungo tempo la compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di proprietà dei Morace. Anche gli altri due imputati però secondo la Procura meritano di essere condannati: per l’armatore Ettore Morace e il collaboratore di Crocetta, Massimo Finocchiaro sono stati chiesti sei anni e sei mesi ciascuno di carcere; 400 mila euro di multa invece per la Liberty Lines.
La parola passa ora agli avvocati delle difese, Vincenzo Lo Re, Giovanni Di Benedetto, Marcello Montalbano e Nunzio Rosso. Secondo l’accusa i Morace avrebbero finanziato con 5 mila euro il movimento politico «Riparte Sicilia» fondato da Rosario Crocetta. In cambio Crocetta avrebbe esercitato pressioni su Dorotea Piazza (subentrata alla collega Salvatrice Severino) e al collega Fulvio Bellomo (che al loro insediamento avevano bloccato tutto e consegnato ai pm gli atti decisivi per le indagini), per implementare i servizi di trasporto e favorire Ustica Lines.
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