Trapani

Sabato 23 Novembre 2024

Studenti, sindaci e sindacati in piazza a Trapani per dire no ai depositi di scorie radioattive

Centinaia di studenti sono scesi in piazza, stamattina in piazza Vittorio Emanuele, a Trapani, per dire no al deposito di scorie radioattive in provincia. Sul palco molti sindaci, assessori, il presidente del Distretto turistico della Sicilia occidentale, Rosalia D’Alì. Presenti i rappresentanti di molte associazioni. Dopo Segesta e Fulgatore quella di oggi è la terza manifestazione volta a contrastare la decisione della Sogin, la società di gestione impianti nucleari, partecipata dal ministero dell’Economia, che ha deciso di inserire nell’elenco dei siti idonei per il deposito di scorie i territori di Segesta e Fulgatore, nonostante i rilievi di inidoneità prospettati dai Comuni. I sindaci di Trapani, Giacomo Tranchida e di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso hanno detto: «Non abbiamo bisogno di un deposito di scorie nucleari ma di rilanciare l’immagine dei nostri territori fatti di paesaggi meravigliosi, riserve naturali e beni archeologici unici al mondo». Alla manifestazione anche Cgil, Cisl E Uil, insieme agli studenti, ai sindaci del territorio e alle realtà imprenditoriali. I sindacati hanno partecipato al raduno che si è svolto a in piazza Vittorio Emanuele a Trapani, per ribadire «la contrarietà all’ipotesi di smaltimento delle scorie nucleari nei due siti del territorio trapanese, individuati nella Carta nazionale delle aree idonee a ospitare le scorie radioattive». «Ci chiediamo come un territorio come quello trapanese a vocazione turistica, agricola ed enogastronomica, e, soprattutto, siti come Fulgatore, zona strategica per l’agroalimentare, e Segesta dal grande valore storico-monumentale - commentano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino -, possano essere considerati idonei a ospitare questo tipo di attività, che tutto è tranne che positiva dal punto di vista dell’impatto ambientale. Un confronto con il Ministero all’Economia che ha individuato i due siti potrebbe servire a comprendere nel dettaglio la questione valutando gli impatti alla luce della tecnologia, ma anche le prospettive di ricadute sul territorio, e a esprimere le nostre tante perplessità che oggi abbiamo ribadito insieme ai giovani della comunità trapanese, alle realtà produttive e alle istituzioni cittadine». Canzoneri, La Piana e Macaddino concludono: «Ci sono poi i temi centrali del lavoro, che subirebbe una contrazione nei settori turistici e legati all’agricoltura, e dell’impatto ambientale e della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori, che per noi resta prioritario. Al momento l’unica conseguenza che intravediamo è quella di trasformare il territorio trapanese in una discarica nucleare» .

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