Trapani

Lunedì 25 Novembre 2024

Manifestazioni per il 25 aprile, a Pantelleria non si potrà cantare «Bella Ciao»

Il parco nazionale di Pantelleria, scrigno di biodiversità

L’Anpi dell’Isola di Pantelleria «esprime profonda preoccupazione e indignazione per la decisione dell’amministrazione comunale di censurare l’inno alla Resistenza italiana, Bella Ciao, per le celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione». «Senza alcuna spiegazione ufficiale, l’amministrazione comunale ha negato l’inserimento di Bella Ciao nella scaletta delle celebrazioni, optando per limitarsi all’esecuzione dell’inno nazionale - protesta l’Anpi - Tale decisione è incomprensibile e rappresenta un grave affronto alla memoria storica condivisa e ai valori della Resistenza». L’associazione dei partigiani ha sollevato la questione in due occasioni con l’amministrazione, «cercando di mediare la situazione e garantire il rispetto delle tradizioni e dei simboli della Resistenza». «Tuttavia, nonostante i tentativi di dialogo, l’amministrazione comunale si è dimostrata ambigua e poco incline a risolvere la controversia in modo soddisfacente - sostiene l’Anpi - Bella Ciao non è solo una canzone, ma un simbolo di speranza, unità e libertà per l’Italia e per il mondo intero. Durante la Resistenza, è diventata l’inno degli oppressi contro gli oppressori, incarnando i valori più profondi della democrazia e della lotta per la libertà. La sua esclusione dalle celebrazioni del 25 aprile rappresenta un tentativo di cancellare una parte fondamentale della nostra storia nazionale e un’offesa alla memoria dei partigiani che hanno sacrificato le proprie vite per la libertà del nostro Paese». L’Anpi di Pantelleria ribadisce «il proprio impegno a difendere i valori della Resistenza e a promuovere la conoscenza e la diffusione di Bella Ciao come patrimonio prezioso da proteggere e tramandare alle generazioni future».

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