Castelvetrano, la scuola Di Matteo soppressa dal piano regionale? Il Comune presenta ricorso al Tar
Il Comune di Castelvetrano ha fatto ricorso al Tar di Palermo contro il decreto dell’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano per chiedere l’annullamento del piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica 2024/2025 per la parte che riguarda Castelvetrano. In questi mesi c'è stata una grande polemica sulla possibilità che il piano finisce per sopprimere la scuola intestata di recente al piccolo Giuseppe Di Matteo. L'assessore Turano aveva assicurato che questo non accadrà. Ora però il Comune passa alle vie legali. Il Tar ha fissato l’udienza al 21 giugno prossimo. Secondo quanto disposto dal decreto regionale approvato a gennaio del 2024, vengono soppressi il circolo didattico Giuseppe Di Matteo e i plessi Dante Alighieri e Ruggero Settimo, aggregati all’istituto Radice-Pappalardo, e il plesso Croce, aggregato invece all’istituto Capuana-Pardo. Quest'ultimo, dal prossimo anno scolastico, cambierà nome in Giuseppe Di Matteo. Secondo il ricorso presentato dall’ufficio legale del Comune, diretto dall’avvocato Francesco Vasile, il decreto sarebbe illegittimo perché non sarebbe stata tenuta in considerazione la decisione della Conferenza provinciale, che aveva escluso gli istituti di Castelvetrano dal piano di dimensionamento, tenendo così in vita il circolo didattico Giuseppe Di Matteo. Mancherebbe, dunque, la collaborazione tra enti pubblici. Secondo il Comune, «il riassetto voluto dalla Regione è idoneo a produrre una evidente violazione della continuità didattica che andrà a colpire gli alunni frequentanti l’attuale secondo circolo didattico Di Matteo». Il circolo didattico ex Ruggero Settimo di Castelvetrano, il 22 maggio 2023, su proposta della sezione di Marsala dell’Associazione nazionale magistrati, è stato intitolato alla memoria di Giuseppe Di Matteo, il bambino di San Giuseppe Jato sciolto nell’acido dalla mafia dopo 779 giorni di prigionia. Il cambio nome è avvenuto dopo un iter obbligato che ha coinvolto il Consiglio d’istituto, il Consiglio comunale e la Conferenza provinciale. La sede centrale della scuola, dove campeggia un murales con Giuseppe Di Matteo a cavallo, si trova a poche decine di metri dalla casa di Patrizia Messina Denaro (nella foto proprio accanto al murales) e nel quartiere Badia, dove è nato e cresciuto, prima di diventare latitante, il boss Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio 2023 e morto il 25 settembre per le conseguenze del tumore al colon. Proprio quel plesso è stato frequentato dallo stesso Messina Denaro da bambino. Secondo Turano, la scuola Di Matteo rimarrà aperta. «Si continuerà a chiamare scuola Di Matteo - aveva risposto pubblicamente nei mesi scorsi, in risposta al sindaco castelvetranese Enzo Alfano - e, dato che è un circolo didattico, sarà accorpata ad altre scuole per diventare un istituto comprensivo. Io guardo agli interessi dei bambini».