«Il concorso per soli titoli che nel 2018 il Comune di Marsala ha bandito per l’assunzione dell’équipe multidisciplinare e che ha visto tra i vincitori la figlia del presidente della commissione esaminatrice è stato espletato quando il sindaco era Alberto Di Girolamo. Io sono stato eletto nel 2020. E quando sono venuto a conoscenza delle risultanze dell’indagine della Commissione consiliare trasparenza (accesso agli atti, ndr), ho prontamente invitato il segretario comunale ad attivarsi per adottare tutte le azioni del caso». Lo ha dichiarato il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, a distanza i due giorni dalla notizia relativa all’assunzione al Comune dell’équipe multidisciplinare, prima a tempo determinato e poi stabilizzata con rapporto a tempo indeterminato utilizzando la legge Madia, che tra i suoi componenti vede anche Francesca Fiocca, figlia del presidente della commissione esaminatrice, Nicola Fiocca, dal 1986 capo sezione Ragioneria del Comune, poi dirigente del settore Finanze e dal 2002 anche vice segretario generale dell’ente.
Nicola Fiocca è andato in pensione nel luglio del 2022, mentre l’assunzione della figlia è diventata a tempo indeterminato nel dicembre dello stesso anno. Prima era impiegata nell’ente comunale «Marsala-Schola», dove il padre è stato anche componente del Consiglio di amministrazione. Francesca Fiocca è stata, poi, nominata coordinatrice dell’ufficio Reddito di cittadinanza del settore Servizi alla persona.
«Durante la mia sindacatura - ha continuato Grillo -, nel settore Servizi sociali si forma un ufficio nel quale prestano servizio alcuni giovani dipendenti precari assunti con quel concorso. Visto il buon andamento di quell’ufficio - a seguito del parere dell’Avvocatura comunale che afferma che la scelta corretta sarebbe quella di stabilizzare il personale precario - la mia amministrazione ha provveduto a stabilizzare i dipendenti. In conclusione, se c’è qualcuno cui chiedere conto di eventuali responsabilità riguardo a quel concorso del 2018, questo qualcuno è proprio l’ex sindaco Di Girolamo. La sua amministrazione l’ha bandito e aveva il dovere di vigilare. La correttezza del mio comportamento è evidente».
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