Continua il braccio di ferro tra l’ex sindaco di Custonaci, Giuseppe Bica, e l’ex sindaco di Partanna, Nicola Catania, per il seggio all’Ars in quota a Fratelli d’Italia per la provincia di Trapani, da quest’ultimo attualmente occupato.
Bica si dice «allarmato» dal presunto coinvolgimento diretto di Catania nella stesura e presentazione, all’Ars, di un emendamento sul tema delle Srr (Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti) che, a suo dire, «potrebbe influenzare, in modo improprio» il prosieguo del contenzioso legale in atto. L’ex sindaco di Custonaci, infatti, aveva presentato ricorso al Tribunale Civile di Palermo, sostenendo che Catania sarebbe stato ineleggibile in quanto non si sarebbe dimesso, prima delle votazioni per le Regionali, da presidente della Srr Trapani Provincia Sud (i cui soci sono 11 Comuni della provincia di Trapani e la stessa ex Provincia regionale, con un bacino d’utenza di 200 mila abitanti), così «ledendo la par condicio tra i partecipanti alla competizione elettorale».
Nonostante l’accoglimento del ricorso di Bica, però, Catania è rimasto al suo posto, avendo presentato opposizione in appello. «Continua a partecipare ai lavori d’aula e avrebbe lavorato alla redazione di questo emendamento», ribadisce Bica, che sembrerebbe «ad personam», prevedendo «un paragrafo che contiene esattamente lo stesso testo utilizzato come tesi di difesa nel primo ricorso avanzato dai legali di Catania». L’ex sindaco di Custonaci auspica quindi, che i deputati regionali esaminino «attentamente l’emendamento in questione» e che «sia garantito in aula un comportamento equo e imparziale, per favorire l’integrità del processo legale». «È gravissimo quanto afferma Bica - replica Catania - soprattutto perché quell’articolo dentro il maxi-emendamento al collegato della Finanziaria, porta non la mia firma ma quella di tutti i capigruppo di maggioranza ed è stato già esitato favorevolmente». L’ex sindaco di Partanna osserva che «è prassi consolidata approvare norme di interpretazione autentica, che non servono alla persona singola, bensì a rendere inequivocabili norme già scritte e cristallizzate».
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