«Uno sfregio politico e insieme una intimidazione. Quanto accaduto nasce da una contrapposizione ignobile alimentata da una cultura di estrema destra. Ciò è molto preoccupante perché se questo è il clima d’odio che è stato alimentato a Trapani da certi miei competitor politici, la dice lunga su quello che potrebbe ancora accadere».
Con queste parole, il sindaco e candidato Giacomo Tranchida stigmatizza gli atti di intimidazione e vandalici (con apposizione della svastica, dei baffetti di chiaro richiamo nazista e simboli fallici sui manifesti affissi) in corso Piersanti Mattarella. Il primo cittadino, inoltre, annuncia che si è già recato in Questura per sporgere denuncia verso ignoti.
«Non mi faccio intimidire da questi nostalgici che vorrebbero portare indietro la Città di Trapani dal punto di vista culturale e civile. Condanno questa intimidazione politica che viene dagli ambienti dell’estremo centrodestra. In maniera strisciante e quasi a “mascariare”, taluni hanno lanciato una vera e propria campagna d’odio e un mio avversario candidato si è spinto in più occasioni, come riferitomi, con gravi allusioni sulla mia persona circa il fatto che, a breve, sarei anche costretto a ritirare la mia candidatura dalla competizione elettorale per presunte problematiche, esplicitate in maniera allusiva, di tipo giudiziario» aggiunge il primo cittadino.
«Esorto i candidati delle nostre liste a non accettare provocazioni di alcuna natura e concentrarsi sul programma delle cose da fare per rendere sempre più bella la città di Trapani. Rassicuro gli elettori e i cittadini trapanesi tutti, come è noto non ho né padrini ne padroni, ma soprattutto non mi faccio intimidire. Trapani in cammino verso un futuro di riscatto e rilancio socio - economico non si fermerà» conclude Giacomo Tranchida.
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