Allarme bomba, ieri sera, nel cortile esterno della casa del sindaco Nicolò Catania, in via Calatafimi a Partanna. Catania è anche deputato regionale e vice capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars. Una segnalazione anonima giunta ai carabinieri segnalava la presenza di un pacco nei pressi di una Mercedes coupé in disuso, di proprietà della moglie del sindaco. Così i carabinieri hanno attivato il protocollo di sicurezza facendo uscire da casa la moglie e i figli e chiudendo tutte le strade di accesso all’abitazione sia al traffico stradale che pedonale.
Con l’arrivo degli artificieri, che hanno fatto brillare una micro carica, è stato possibile accertare che sull’autovettura non c’era nulla di sospetto. La presenza di numerosi carabinieri e la via bloccata al traffico non sono passati inosservati in paese. Il sindaco era stato di mattina all’Ars e nel pomeriggio a Marsala per partecipare a un convegno, ma è stato bloccato fuori casa dai carabinieri sino a quando non si sono concluse le operazioni di bonifica.
Gli assessori Angelo Bulgarello, Noemi Maggio, Nino Zinnanti e Santo Corrente, componenti della Giunta del sindaco Nicolò Catania, esprimono solidarietà al primo cittadino in seguito all’atto intimidatorio perpetrato ieri sera. “Un atto vile - hanno sottolineato - commesso da mani incivili e comunque violente, che non saranno in grado di fermare un amministratore onesto che ogni giorno, tra mille sacrifici, presta la propria opera per il bene delle comunità. Confidiamo in una rapida indagine che assicuri l’autore, o gli autori, alla giustizia, e assicuriamo l’impegno della Giunta al fianco del sindaco. Anche se si trattasse di una semplice bravata, ci permettiamo di dire che in questo momento non abbiamo bisogno di bravate». «Ci auguriamo sinceramente che nessuno voglia intorbidire un clima nel quale le Istituzioni e chi le rappresenta hanno bisogno dell’incoraggiamento e della critica costruttiva. - hanno aggiunto - Aiutiamoci insieme a preservare ciò che ci unisce tutti, a partire dal senso di civiltà che questa nostra comunità ha sempre espresso anche nelle contese più aspre».
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