La Regione annuncia l'intervento per la messa in sicurezza della Grotta Mangiapane di Custonaci, nota fra l'altro perché tradizionalmente ospita il presepe vivente. Ospitava a dire il vero, adesso non è più possibile per il pericolo di crolli. Quest'anno la Natività di Custonaci sarà ospitata dal Parco archeologico di Segesta, ma la notizia che a Custonaci attendevano principalmente era quella relativa ai lavori sulla grotta, che fa parte di un antico insediamento preistorico in prossimità della frazione di Scurati del comune di Custonaci. Ad assumere l'’impegno è stato l'assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata. L'obiettivo adesso è fare presto per riportare il presepe vivente a Custonaci l'anno prossimo. Nel frattempo, per questo Natale, sarà il Parco archeologico di Segesta ad ospitarlo per cinque sere. Dopo il via di ieri sera, sabato 17 dicembre, il presepe sarà allestito stasera, domenica 18 dicembre, e poi lunedì 26 dicembre e il 5 e 6 gennaio 2023. Sarà possibile entrare nel Parco alla luce delle lanterne, raggiungere il tempio e assistere alla rappresentazione della Natività. Ad accogliere i visitatori, i personaggi del presepe vivente di Custonaci, che in passato si è sempre svolto all’interno della Grotta Mangiapane, nella fenditura calcarea di Scurati, dove il piccolo borgo ottocentesco si trasforma in museo etnografico en plein air, riproponendo la Natività all’interno di una ricostruzione con la rappresentazione di scene della vita contadina del passato. Nell’idea del direttore del Parco, Luigi Biondo, lo scenario riproposto dal tempio sullo sfondo richiama l’iconografia classica della natività che nel presepe della tradizione partenopea rappresenta il tempio con le colonne spezzate, simbolo del rito pagano spezzato dal Cristianesimo. «Il presepe vivente di Custonaci - dice l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata - è un valore ormai consolidato che appartiene a tutti noi e che deve continuare a restare vivo come testimonianza di storia, di fede e di etnoantropologia. La soluzione di portare il presepe all’interno del Parco, nata dal buon senso e dalla collaborazione con il territorio, ci offre la possibilità di ovviare a un inconveniente tecnico che avrebbe compromesso la sicurezza dei visitatori e dei figuranti. Ho dato disposizioni - sottolinea l’assessore Amata - di avviare tempestivamente le procedure per effettuare gli interventi necessari a mettere in sicurezza la grotta nel più breve tempo possibile. Vogliamo che quello di quest’anno sia davvero un evento eccezionale e che dal prossimo anno il presepe torni a vivere all’interno della grotta».