«Il progetto ha ottenuto tutti i pareri, gli assensi e i nulla osta di legge» fin dal 27 aprile dello scorso anno. Lo riafferma il referente di progetto di Rete Ferroviaria italiana, Maurizio Infantino, riguardo alla costruzione del sottopassaggio tra via Marsala e via Virgilio, a Trapani, che ha suscitato proteste e perplessità. Qualcuna di queste è stata portata persino all’attenzione del capo dello Stato Sergio Mattarella dall’associazione ambientalista «Amici della Terra».
Il progetto rientra tra le opere relative alla sostituzione di una serie di passaggi a livello nell’ambito della linea ferroviaria Palermo-Trapani via Milo. I lavori attualmente in corso riguardano la cantierizzazione dell’opera, finalizzata al ripristino del piano di campagna delle aree di proprietà di Rfi interessate dalla realizzazione del sottopasso. Una porzione di terreno, non strettamente funzionale all’esercizio ferroviario, che «è stata oggetto di detenzione da parte di privati, o con contratto di locazione ovvero, in buona parte, con occupazioni senza titolo», afferma Infantino, tanto che «un primo livello di intervento è stato finalizzato alla ripresa in possesso della proprietà ferroviaria». Contestualmente, sono stati eseguiti alcuni sondaggi e caratterizzazioni geotecniche ed ambientali e verifiche all’impianto di sollevamento di via Vespri di proprietà del Comune di Trapani, che ha concesso l'autorizzazione.
Quello del frequente allagamento della zona è uno dei punti di forza del «No» alla costruzione dell’opera e argomento di una richiesta ufficiale di chiarimenti avanzata, attraverso uno studio legale, dal Comitato cittadino «Via Vespri - Via Marsala». Nella documentazione prodotta da Infantino, entrando nel particolare, si legge anche che «il terreno, già oggetto di nulla osta ai fini del vincolo idrogeologico per l’ampliamento di una cava esistente, non presenta le caratteristiche specifiche di bosco».
Non ci sarà, assicura il referente del progetto del sottopasso, alcun danno all’ambiente. È stato previsto, infatti, un «progetto di valorizzazione ambientale» per il trapianto degli alberi eliminati. Ad oggi il taglio, connesso con la presa in possesso delle aree da parte di Rfi per la materializzazione del confine tra la proprietà privata e quella ferroviaria, ha riguardato solo 3 alberi posti a distanza ravvicinata dal binario in esercizio in una zona di proprietà ferroviaria. Anche in questo caso, alcune delle aree sarebbero state «indebitamente occupate» da persone che sarebbero state già destinatarie di diffida da parte della Rete ferroviaria. Maurizio Infantino puntualizza, inoltre, che «nella fase di progettazione esecutiva e cantierizzazione ed esecuzione dei lavori, è esplicitamente indicato che la circolazione dei mezzi di cantiere non dovrà coinvolgere la viabilità confinante con la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, utilizzando la viabilità alternativa già esistente, così come è prescritto l’utilizzo di corpi illuminanti rivolti verso il basso al fine di non incrementare l’inquinamento luminoso» che potrebbe recare danno alle numerose specie di uccelli presenti nell’area protetta.
L’ente gestore della riserva avrebbe avuto già da tempo rassicurazioni che i lavori del sottopasso non avrebbero avuto impatti diretti o indiretti sul sito «Natura 2000» e tutte le altre questioni in ogni caso, sarebbero state oggetto di interlocuzioni e condivisioni, pur con qualche indicazione, tra e con i diversi organi competenti, a partire dal Comune di Trapani cui, fin da giugno, sarebbero stati trasmessi l’indicazione in planimetria e l’elenco degli alberi da rimuovere per la cantierizzazione delle opere.
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