A Erice la lotta agli incendi boschivi passa anche attraverso il rispetto delle ordinanze che spesso, però, non vengono attuate dagli stessi cittadini. Così per evitare il rischio di disatrosi incendi come accaduto fino a qualche mese fa, la polizia municipale del borgo medievale, è passata alle manieri forti. Nel corso di alcuni controlli sul territorio infatti ha elevato 55 multe nei confronti dei cittadini che non hanno provveduto – come prevede appunto una apposita ordinanza – a ripulire i propri terreni dalle erbacce e dalle sterpaglie, tra le cause del propagarsi degli incendi nella zona. «Spiace dover procedere alle sanzioni nei confronti di chi non si adegua alle disposizioni contenute nell’ordinanza, ma riteniamo fondamentale tutelare il territorio dal pericolo di eventuali incendi – commentano il sindaco Daniela Toscano e l’assessore alla Polizia Municipale, Paolo Genco -. Invitiamo ancora una volta tutti i cittadini a mantenere in perfetto stato di pulizia terreni, giardini, aree di produzione agricola e tutte le altre tipologie previste nell’ordinanza". "Ricordiamo – concludono - che sono in corso ulteriori controlli da parte degli agenti della Polizia Municipale e che eventuali ulteriori inosservanze saranno chiaramente sanzionate. La soglia dell'attenzione da parte del Comune resta alta». Nei mesi scorsi il Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza aveva richiamato la responsabile attenzione dei Sindaci, quali autorità locali di protezione civile, al costante ed attento controllo del territorio, intensificandolo nei periodi e nelle fasce orarie ad alto rischio, nonché emanando ordinanze contingibili ed urgenti per la scerbatura dei terreni incolti in area urbana, al fine di prevenire il rischio di incendi d'interfaccia. Stessa cosa aveva fatto il presidente della Regione. «Il ruolo degli Enti locali è fondamentale per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi. Solo se facciamo rete riusciamo a evitare che la Sicilia torni a bruciare. Si imponga la scerbatura ai proprietari di terreni incolti. La legge non ammette deroghe».