Il Parco nazionale delle Egadi, si apre il dibattito e il sindaco Forgione conferma il suo «no»
L’istituzione del Parco nazionale delle Egadi e del litorale trapanese è stata al centro di un convegno organizzato da Legambiente al Museo Pepoli di Trapani. L’area protetta è una delle quattro previste in una legge del 2007, la stessa che nel 2016 ha permesso di far nascere il Parco di Pantelleria. Ma quello che dovrebbe comprendere la fascia costiera della provincia, estendendosi anche per il mare di Favignana, Levanzo e Marettimo, già Area marina protetta, è rimasto solo su carta. Adesso, dopo 14 anni, si sta tornando a parlare della costituzione del grande parco e già nei mesi scorsi quattordici sindaci della provincia di Trapani, su iniziativa di Massimo Fundarò, hanno sottoscritto un documento, inviato al Ministero dell’Ambiente, per chiedere di riprendere l’iter per l’istituzione del Parco. Ma la richiesta non è stata sottoscritta dal sindaco delle Egadi Francesco Forgione, che ha manifestato forti perplessità, a partire da quel che riguarda l’Area marina protetta, ribadite nel corso del convegno organizzato da Legambiente, tenuto alla presenza del presidente nazionale Stefano Ciafani e di quello regionale Gianfranco Zanna. Il primo cittadino dell’arcipelago, ricordando il «no» espresso a suo tempo dal Consiglio comunale di Favignana ed il lavoro svolto in questi 25 anni di Riserva delle Egadi, ha rimandato anche agli aspetti gestionali ed agli strumenti di programmazione dell’Area protetta. I vertici dell’associazione ambientalista dal canto loro hanno lanciato l’idea di convocare un tavolo tecnico, puntando sulla proposta fatta nel 2010 dalla allora Provincia regionale di Trapani che limitava il Parco all’arcipelago, alla Riserva delle Saline di Trapani e Paceco ed a quella dello Stagnone. «Riteniamo utile partire dalla proposta fatta dalla Provincia nel 2010 – ha spiegato il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna – che prevede di mettere insieme il territorio delle isole Egadi con le Riserve naturali delle Saline e dello Stagnone. Questo deve essere il punto di partenza». Ma per il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida bisogna invece puntare su un’area più vasta, chiamando in causa il documento inviato al Ministero e firmato anche dai primi cittadini di Marsala, Erice, San Vito lo Capo, Castellammare del Golfo, Calatafimi-Segesta, Petrosino, Mazara del Vallo, Paceco, Valderice, Custonaci, Alcamo, Castelvetrano e Campobello di Mazara. «Per quale motivo – ha detto Tranchida durante il suo intervento - dovremmo rinunciare ad una idea di valorizzazione del sistema costiero integrato trapanese? Con questo Parco si potrebbero cogliere molte opportunità. Spetta al Comitato tecnico-scientifico decidere le limitazioni del Parco».