«L’affermazione della verità e della giustizia nella quale ho riposto piena fiducia poiché ho sempre agito con la massima trasparenza, lavorando con l’unico obiettivo del bene comune della mia Castellammare. Questo ho sempre fatto presente a testa alta, anche scegliendo il rito abbreviato proprio allo scopo di far emergere nel più breve tempo possibile la verità, che adesso è chiara a tutti». Lo afferma il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, dopo essere stato assolto con formula piena «perché il fatto non sussiste», nel corso della sentenza emessa ieri dal giudice per le udienze preliminari di Palermo, Annalisa Tesoriere. A giugno del 2020 il Sindaco Rizzo era stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’operazione «Cutrara» con l’accusa di «favoreggiamento aggravato dal fatto di aver agevolato Cosa Nostra». Era imputato perché intercettato mentre incontrava il boss Francesco Domingo con Francesco Di Bono e Calogero Valenti. Difeso dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Fabrizio Biondo, il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo aveva scelto il rito abbreviato, che consente di accelerare i tempi del procedimento giudiziario. «È il momento delle considerazioni personali e non nascondo l’amarezza che segna chi opera nell’osservanza delle regole per l’interesse collettivo rispetto a chi, in malafede, si è adoperato per un giustizialismo politico assolutamente strumentale, chiedendo la cacciata di un sindaco democraticamente eletto, tendendo solo ad infangare, provocando dolore ed imbarazzo ad intere famiglie prosegue - Ferite personali, fuori dalle aule dei tribunali, che difficilmente si rimarginano. Andiamo oltre - conclude - continuando a lavorare ed impegnandomi, come non ho mai smesso di fare, per migliorare Castellammare»