Prosegue la «Missione romana» del sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, dopo i gravi attacchi ai pescherecci mazaresi da pattugliatori della Libia. Stamane è intervenuto in Commissione Esteri della Camera. Ieri a Roma, presso la Farnesina, invece, ha avuto, spiega, «un proficuo incontro con il ministro degli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale Luigi Di Maio al quale ho voluto personalmente rappresentare il complesso tema della sicurezza dei nostri pescatori nel Mediterraneo dopo gli eventi drammatici di questi giorni. Abbiamo affrontato insieme le possibili soluzioni per supportare il comparto pesca di Mazara del Vallo in questo momento di grande difficoltà».
Il ministro Di Maio, aggiunge, «ha assunto l’impegno di incontrarci prossimamente per attivare le iniziative pianificate».
Oggi, in Commissione, Quinci ha detto: "La mia missione a Roma è stata vista dagli operatori della pesca mazarese come un’ultima possibilità per il settore che è al bivio: o troviamo soluzioni immediate o perdiamo una occasione di sviluppo fondamentale".
"E' una questione vitale per la città di Mazara del Vallo, attiene all’'identità stessa della città, messa a dura prova da aggressioni esterne", continua Salvatore Quinci, nel corso dell’audizione nelle Commissioni Riunite Affari Esteri e Agricoltura alla Camera, in merito alla controversia tra Italia e Libia per lo sfruttamento ittico del Golfo della Sirte. Questione che lo scorso 6 maggio ha visto il motopeschereccio Aliseo colpito da proiettili delle motovedette della guardia costiera libica.
"L'intera comunità sente forte la necessità di avere vicine le istituzioni e avere rassicurazioni su un comparto come quello della pesca. L’attacco subito, tre negli ultimi giorni, ha riportato subito alla mente la vicenda dei 18 pescatori tenuti prigionieri nei mesi scorsi. Lo scenario di adesso è addirittura ancor più preoccupante. L'intenzione dei libici era quella di colpire, sparando colpi ad altezza uomo. Solo il caso ha fatto sì che non ci siano state vittime. E’ una cosa inaccettabile".
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