«La vicenda del Mediterraneo, i rapporti con la Libia e dell’uso della forza contro i nostri pescatori in barba a qualsiasi principio morale e giuridico non può essere delegata soltanto ai singoli deputati, il partito nella sua dimensione territoriale deve intraprendere iniziative politiche forti». Lo dice Giorgio Randazzo, ex candidato sindaco a Mazara del Vallo con la Lega e responsabile provinciale nei rapporti con gli Enti locali, che in questi giorni ha comunicato e sottoscritto l’autosospensione dal partito dell’intero gruppo dirigente della provincia di Trapani. «Visto il fallimento dei nostri molteplici tentativi nel trovare un dialogo che portasse chiarezza in questa gestione attuale del partito - si legge in una lettera indirizzata a Matteo Salvini - ci autosospendiamo da ogni incarico e responsabilità nella Lega, chiedendoti, caro Segretario Federale, di incontrati entro la prossima settimana, oltre che l’azzeramento dei vertici provinciale e l’azzeramento di ogni carica». La missiva, firmata da tutti i responsabili del partito nel trapanese, è stata inviata anche al deputato e segretario regionale Nino Minardo e a tutti i componenti del direttivo regionale. «La quotidianità corre a velocità supersonica e bisogna stare sul pezzo, affrontare i mille temi che attanagliano la nostra terra, la Lega invece si è isolata, ha abdicato al suo ruolo di partito guida, di partito di maggioranza», continua la lettera firmata da Randazzo ed altri dodici dirigenti della Lega, convinti che «cio accade quando si scelgono persone con poca esperienza, autoreferenziali, piu attenti all’equilibrio o che al bene del partito e quando queste sperano di lucrare una posizione magari appaltando il partito a terzi, facendone un fido scudiero di qualche vecchio ex-potente locale».