Le famiglie dei 18 pescatori in ostaggio in Libia dal primo settembre a partire da oggi hanno deciso di occupare la sede del municipio di Mazara del Vallo, cittadina nel trapanese da cui sono partiti i marittimi oggi in carcere.
L'obiettivo del gesto, fanno sapere, è quello di "scuotere il Governo affinché si trovi una soluzione per liberare i pescatori", accusati di aver invaso le acque libiche e di avere droga a bordo dei due pescherecci.
"Tutta questa vicenda è avvolta nel mistero, posso comprendere che ci siano rapporti diplomatici che hanno bisogno di riserbo, ma non informare le autorità istituzionali della Sicilia mi sembra assurdo. È naturale che i familiari chiedano quali siano le loro reali condizioni di salute". A dirlo il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci a "Seconda linea" su Raidue parlando del sequestro dei due pescherecci di Mazara del Vallo.
"Non posso dare nessuna informazione - aggiunge spiegando di non avere notizie sulle vicenda -. Ho scritto al presidente Conte che mi ha risposto assicurandomi che stava seguendo la vicenda, ma dopo un mese crescono ansia e dubbi. Se i 18 pescatori dovessero andare a processo davanti le autorità libiche, non sappiamo dove porterà quella strada, non posso pensare che il governo non possa dare un minimo di rassicurazioni, mettere a disposizione un telefono per farli contattare dalla famiglia".
Caricamento commenti
Commenta la notizia