Indagini in corso, da parte della Procura di Marsala, nei confronti di 14 consiglieri comunali di Mazara del Vallo, accusati di false dichiarazioni per non aver attestato di essere inadempienti nel pagamento delle tasse comunali.
La contestazione si riferisce all’autocertificazione sottoscritta dai consiglieri in occasione del loro insediamento del marzo 2019. In questi giorni il gip Francesco Vincenzo Maria Parrinello ha disposto la notifica dell’avviso di proroga delle indagini chiesto dal pm Marina Filingeri, titolare dell’indagine.
Gli indagati sono: il presidente del consiglio comunale Vito Gancitano e i consiglieri Girolamo Billardello, Giuseppe Bonanno, Matteo Bommarito, Francesca Maria Calcara, Antonio Colicchia, Antonella Coronetta, Gioacchino Emmola, Arianna D’Alfio, Giuseppe Palermo, Ignazio Maurizio Pipitone, Massimo Giardina, Cesare Gilante e Antonino Zizzo. A tutti loro viene contestato il reato di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, riferito alle autocertificazioni presentate. L’indagine nasce dalle denunce presentate nell’ottobre 2019 dal consigliere comunale Giorgio Randazzo (Lega), candidato sindaco alle ultime amministrative. Le polemiche riguardarono anche il sindaco Salvatore Quinci, che ammise di aver regolarizzato la sua posizione fiscale che lo vedeva, a partire dal 2014, inadempiente nel pagamento di alcuni tributi. (AGI9
Tp2/Fab
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