Il Tribunale del Riesame ha annullato il divieto di dimora per la sindaca di Erice, Daniela Toscano, indagata per abuso d’ufficio e calunnia dalla Procura di Trapani che l’aveva accusata di aver agevolato il fratello nell’iter di autorizzazioni per un parcheggio. La prima cittadina era stata sospesa dalla carica in virtù della legge Severino, ma adesso potrà tornare alla guida dell’ente. Nell’inchiesta è coinvolto anche il fratello, Massimo Toscano, anche lui sottoposto all’obbligo di dimora, poi annullato dai giudici del Riesame, e il marito della sindaca, Francesco Paolo Rallo sottoposto al divieto di avvicinamento ad un imprenditore che sarebbe stato escluso dalla gestione del parcheggio. L’attività investigativa dei carabinieri di Trapani ebbe inizio nel febbraio del 2019, quale seguito dell’indagine che l’1 febbraio dello stesso anno aveva condotto i carabinieri agli arresti domiciliari del vicesindaco e assessore Salvatore Angelo Catalano per abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio; Catalano poi patteggiò una condanna a un anno e undici mesi. Lo scorso 30 luglio la Procura di Trapani ha notificato l’avviso di conclusione indagini alla sindaca Daniela Toscano, al fratello e al marito, oltre che al Isidoro Caruso, tecnico del comune di Erice, che avrebbe negato il suo ruolo nella vicenda e indagato per false dichiarazioni. Stralciate dall’avviso di conclusione indagini, le posizioni dell’ex comandante dei vigili urbani di Erice, Giacomo Catania, l’imprenditore Giovanni Savi e Caterina Anselmo, compagna di Massimo Toscano.