L'area dello Zingaro nel Golfo di Castellammare del Golfo potrebbe diventare "riserva marina protetta" e questo grazie ad un ordine del giorno alla legge salva mare, approvato ieri alla Camera. Il testo porta la firma del deputato alcamese Antonio Lombardo e impegna il governo Conte nella tutelare dei fondali dello Zingaro e dare linfa al turismo naturalistico e subacqueo. “Attualmente – spiega il parlamentare siciliano – esiste in quest’area la riserva orientata nella parte terrestre, l’obiettivo è ora quello di proteggere e valorizzare anche la parte marina, caratterizzata da acque incontaminate, ampie distese di Posidonia, grotte e fondali di raro interesse archeologico e subacqueo. Ciò, oltre a preservare al meglio questi luoghi, potrebbe dare impulso ad un turismo ambientalistico e subacqueo”. “L’ordine del giorno – prosegue Lombardo - persegue l’obiettivo di contribuire al risanamento dell’ecosistema marino, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi rivolti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti negli ecosistemi marini e alla corretta gestione degli stessi. Le aree marine protette svolgono infatti un ruolo fondamentale per la protezione degli ecosistemi costieri e marini, coniugando le finalità di tutela con la fruizione sostenibile”. La Camera ha approvato la legge "Salva Mare" con 242 voti a favore e 139 astenuti (Lega, Fi e Fdi) che intende favorire la raccolta dei rifiuti e in particolari della plastica in mare e nelle acque interne (fiumi, laghi ecc), assimilandoli ai rifiuti urbani e prevedendo il riciclaggio delle plastiche raccolte. La legge stabilisce che i rifiuti accidentalmente pescati (RAP) in mare o nelle acque interne, siano assimilati ai rifiuti prodotti dalle navi e, una volta che l'imbarcazione giunge in un porto, possano essere conferiti gratuitamente negli appositi centri di raccolta di rifiuti. Viene inoltre prevista la categoria dei Rifiuti volontariamente raccolti (RVR) attraverso campagne per la pulizia di spiagge, mare e acque interne. Anche essi vengono assimilati ai normali rifiuti urbani. Tra gli emendamenti accolti c'è quello in base al quale tutto il materiale di origine vegetale trascinato dai fiumi o spiaggiato dalle mareggiate possa cessare di essere un rifiuto per poter essere riutilizzato o usato come biomassa per produrre energia. Per coprire i costi della gestione dei rifiuti così raccolti, la legge stabilisce che essi gravino su tutta la comunità nazionale e non solo sui Comuni ove vengono raccolti. Spetterà all'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), definire una componente della tassa sui rifiuti che nelle bollette verrà indicata separatamente dal resto della tariffa. "L'approvazione della legge Salvamare alla Camera ci rende particolarmente felici perché rappresenta un tassello fondamentale per il nostro progetto di liberare il mare dai rifiuti e dalla plastica", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "Sono soddisfatto dal lavoro fatto dalla Commissione Ambiente della Camera che ha sostanzialmente migliorato l'impianto normativo e adesso riponiamo le nostre speranze nel Senato per un approvazione rapida di questa legge importantissima per la salute del mare" ha concluso il ministro.