Bocciato dal Consiglio comunale il progetto «Acqua.Sal» che lo scorso anno era stato presentato al Convegno Nazionale «Acquafarm» di Pordenone dal sindaco Alberto Di Girolamo. Una decisione, quella assunta dal massimo consesso civico della città, che ha in sé una serie di aspetti di natura politica ma anche del futuro dello Stagnone, la laguna che tutti si affannano a dire che «sta morendo» ma che nessuno, alla luce anche della odierna decisione «sta muovendo un dito per evitarne la fine».
Nonostante la buona volontà manifestata dal sindaco Alberto Di Girolamo e dalla sua giunta che, a più riprese, ha ottenuto l'approvazione anche degli organi scientifici dell'Università di Palermo, rappresentati dal progettista dell'opera, professore Andrea Santulli dell'Istituto di Biologia Marina dell'Università di Palermo che assicurava studi sulla fauna ittica per consentirne il ripopolamento; nonché la massima attenzione sulle tecniche di pesca e le attività di piscicoltura, nonché il parere favorevole espresso dal presidente dell'Associazione Legambiente «Marsala-Petrosino», ha finito per trovare una decisa opposizione tra le Associazioni di Tecnici ed Ambientalisti e buona parte del Consiglio comunale.
In pratica la decisione di bocciare il progetto «Acqua.Sal» scaturisce da una serie di perplessità che erano state manifestate nello scorso mese di luglio, per la realizzazione degli impianti di piscicoltura, che avevano finito per preoccupare gli oppositori del progetto per la eventuale apertura di una strada di un vero e proprio «business» che mal si sarebbe conciliato con la tutela dello Stagnone.
L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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