La nomina della dottoressa Rosalba Tranchida per "coadiuvare l'amministrazione comunale nei procedimenti amministrativi afferenti i servizi sociali" era illegittima. Ma va considerato che il sindaco operò in una situazione di emergenza per la mancanza di "qualsiasi soggetto in grado di affrontare le complesse problematiche socio assistenziali della collettività amministrata". Con queste motivazioni la Sezione giurisdizionale d'appello della Corte dei conti, accogliendo in parte il ricorso dei suoi difensori, ha ridotto da 30 mila a 14 mila euro la condanna inflitta lo scorso anno al primo cittadino Gaspare Giacalone, tenuto conto anche del "documentato risparmio di spesa, così come evidenziato dalla difesa dell'appellante e non contestato dalla procura, connesso alla mancata erogazione, per determinati periodi, della retribuzione all'assistente sociale di ruolo, collocata in aspettativa". Nel mirino della procura contabile erano finiti l'incarico e le successive tredici proroghe affidate alla Tranchida tra il 2012 e il 2014. L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.