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Svolta nel dragaggio del porto canale di Mazara, la proposta operativa prevede il "soil washing"

Sembra farsi avanti un progetto alternativo per il dragaggio del porto – canale di Mazara del Vallo. Non si parla più, infatti, della "colmata B" dove dovrebbero andare a finire i fanghi del dragaggio. Si vorrebbe avviare, utilizzando fondi previsti nel Patto per il Sud, un’attività di "soil washing" di tipo mobile, che permetterebbe di dragare una buona parte del porto mazarese con il recupero delle sabbie lavate.

Una parte del materiale sarebbe riutilizzato per azioni di ripascimento della costa già soggetta ad erosione, un’altra riciclata e immessa nel ciclo produttivo e una restante parte conferita in discarica speciale.

La decisione è stata presa a Palermo, nel corso di una riunione convocata dalla IV Commissione "Ambiente, Territorio e mobilità" dell'Ars, presieduta dall’onorevole Giusy Savarino.

L'incontro era stato fissato per discutere degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico relativo alle criticità emerse a seguito del maltempo dello scorso 10 novembre nei fiumi Verdura, Platani, Foce di mezzo, nel territorio di Sciacca, e Màzaro ed in particolare dell’annosa questione del dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo.

Per il dragaggio è emersa, dunque, una proposta operativa, utilizzando fondi previsti nel Patto per il Sud.

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