TRAPANI. Confusione e continui colpi di scena dominano le elezioni comunali a Trapani: nel pomeriggio il candidato a sindaco, Mimmo Fazio, che partecipa al ballottaggio del prossimo 25 giugno, ha annunciato in conferenza stampa «la decisione irrevocabile di abbandonare la competizione elettorale» e di dimettersi da deputato regionale. «Se nonostante ciò dovessi essere eletto rinuncerei all’incarico - ha aggiunto - E invito la città a non votarmi». Ma Fazio (sostenuto da Lista per Fazio, Uniti per il futuro, Progetto per Trapani, Trapani tua, Io ci sono) che ha preso il 31,79% dei voti rimane candidato contro Pietro Savona (Pd, Cittadini per Trapani, Trapani svegliati) che ha preso il 26,27%. Il senatore di Fi Antonino D’Alì (Forza Italia, Psi, Per la grande città) ha raggiunto il 23,46 %. «Ho scelto solo adesso di compiere un passo indietro per rispetto verso i candidati. La decisione irrevocabile ha poi una motivazione ben precisa non posso trascinare anche la mia città in questa gogna mediatica», ha detto il candidato in conferenza stampa. Il riferimento è all’inchiesta delle procure di Trapani e Palermo che l’hanno portato ai domiciliari per corruzione e traffico d’influenze. Dopo essere stato ai domiciliari il deputato regionale ed ex sindaco era stato liberato dal gip ma la procura di Trapani ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame per il ripristino della custodia cautelare. Fazio ha attaccato «certa stampa» colpevole di una campagna mediatica denigratoria: «Ero pronto a difendermi dalle accuse mosse dai magistrati, mentre c'è chi mi ha già condannato ed io non ho come difendermi». Rispondendo ai cronisti sul perché abbia scelto di disimpegnarsi dalla campagna elettorale, rimanendo tuttavia in corsa per il ballottaggio, Fazio ha puntualizzato: «Non mi sembra giusto avvantaggiare chi è stato già bocciato dagli elettori compirei un torto nei loro confronti». Se Fazio avesse rinunciato formalmente al ballottaggio, Savona al secondo turno del 25 giugno avrebbe affrontato Antonio D’Alì. «Il caso è disciplinato dall’art.9 della legge del '92, in caso di dimissioni di uno dei due candidati al ballottaggio subentra il terzo», spiega la dirigente dell’ufficio del dipartimento Autonomie locali, Margherita Rizza, che ha studiato la normativa. Se Fazio dovesse essere eletto sindaco e si dimettesse come ha annunciato si andrebbe nuovamente ad elezioni alla prima tornata elettorale utile, e quindi in concomitanza con le consultazioni regionali. «Considerato che il 25 giugno si voterà comunque poiché quello di Fazio è un ritiro ufficioso, continueremo a fare campagna elettorale per parlare dei nostri progetti per la città e per i suoi cittadini, ai quali dimostreremo che si può amministrare nel rispetto della legalità» - dice l’avversario di Fazio, Piero Savona -. Voglio essere sindaco per guidare la città verso una rinascita morale e materiale, all’insegna della trasparenza e della democrazia».