TRAPANI. "Non sono incompatibile e mi candido a sindaco". Questo il succo di una conferenza stampa convocata dall' onorevole Mimmo Fazio per presentare una "memoria" di 9 pagine con la quale smonta, punto su punto, l' ipotesi di una sua incompatibilità con la carica di consigliere comunale, che sottintende a quella della incandidabilità a sindaco. Il tutto per una vicenda giudiziaria civile legata a quella penale scaturita dalla revoca di Vito Dolce da presidente dell' azienda dei tra sporti urbani. Dolce venne rimosso da Fazio con modalità tali da comportare per l' allora sindaco una condanna a 4 mesi sostituiti con una multa di 1.500 euro. L'accusa era di "tentata violenza privata commessa a danno di Vito Dolce" e di "violenza privata a danno di altra persona".
Ma la stessa sentenza di condanna riconosce che Fazio agì "spinto esclusivamente dalla preoccupazione a tutelare la città che amministrava e dei suoi cittadini e non invece per interesso perso nali e/o privati". Ed è proprio questa la base su cui l' ex sindaco fonda la sua certezza di assenza di incompatibilità rimandando alla normativa di legge che, riguardo agli amministratori, la esclude "per fatto connesso con l' esercizio del mandato".
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