CASTELVETRANO. «Senza l'effetto mediatico che ha mortificato la città probabilmente non si sarebbe arrivati all'autoscioglimento del consiglio comunale perchè da Giambalvo avevamo preso tutti le debite distanze». Lo ha detto il sindaco di Castelvetrano Felice Errante a conclusione della conferenza stampa tenuta questa mattina in Municipio, dopo l'autoscioglimento del consiglio in seguito alla vicenda del consigliere comunale Calogero Giambalvo, arrestato nel novembre 2014 dai carabinieri nell'ambito dell»operazione antimafia «Eden II» perchè considerato tra i fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro, assolto nel mese di dicembre 2015, tornato in libertà dopo 13 mesi di carcere e reintegrato nel suo ruolo lo scorso 25 gennaio. Errante ha riferito di avere incontrato, lo scorso mese di febbraio, il prefetto di Trapani e il ministro dell'Interno Alfano, mentre il 3 marzo è stato sentito, a Trapani, dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Ha poi reso noto che per chiarire i termini della vicenda il prossimo 16 marzo sarà sentito dalla Commissione regionale antimafia e successivamente, ma in questo caso non si conosce ancora la data, dalla Commissione nazionale antimafia. «Dalla Commissione regionale antimafia e dalla Commissione nazionale antimafia - ha aggiunto Errante - ho il dovere di pretendere una attività conclusiva dei lavori di indagine che faranno per restituire onorabilità alla città, una città antimafiosa nei fatti e che si è riscattata intraprendendo un percorso di legalità».