PANTELLERIA. «Da inizio gennaio si susseguono scosse sismiche che vanno dal 3.0 al 4.2 della scala Richter nel mare prospiciente il Graben di Pantelleria. Termini tecnici per spiegare il rischio sismico che si andrebbe ad aggiungere al danno ambientale trivellando vicino Pantelleria». Lo afferma, in una nota, il senatore siciliano del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala), Giuseppe Ruvolo, dopo il via libera della Consulta al referendum sulle trivellazioni.
«Una conferma - aggiunge - che si somma ai molti studi, seri e documentati, che evidenziano la pericolosità delle perforazioni. Le aree che vanno da Ragusa a Trapani, in cui si intende posizionare le trivelle ad impatto distruttivo, sono infatti attive, hanno una struttura crostale fratturata e dislocata in cui si riscontrano sistemi vulcanici sommersi tutt'ora attivi. Così facendo, dunque, si rischia di alimentare nel Canale, in maniera consistente, oltre al vulcanesimo anche la sismicità. Il presidente del Consiglio - osserva Ruvolo - aveva annunciato una serie di verifiche sugli allarmi lanciati sui danni che si potrebbero arrecare ai fondali marini. È urgente che queste verifiche inizino quanto prima. In particolare, il governo dovrebbe allertare l'istituto nazionale di oceanografia e tutti gli enti pubblici che agiscono in questo ambito. A maggior ragione - conclude il senatore dell'Ala - in vista del referendum cui saranno chiamati gli italiani. È giusto informare la popolazione sotto ogni aspetto».
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