TRAPANI. La vicenda Pd sulla sfiducia al sindaco Vito Damiano approda a Palermo. Spetterà ai vertici regionali del partito, infatti, decidere su un argomento sul quale, in ambito locale, manca sicuramente l’unità d’intenti. Il documento approvato dal coordinamento cittadino dopo la riunione di venerdì e che conferma la volontà di sfiducia al sindaco, ma con una mozione a trazione “sinistra” e non “destra” come quella attuale, infatti, è stato approvato con 22 voti a favore ed un astenuto, Ninni Passalacqua, peraltro uno dei tre consiglieri comunali. I componenti del coordinamento cittadino, però, sono 55 e, di questi, molti non hanno partecipato all’incontro ed altri hanno deciso di lasciare la sede prima del voto. Pur confermando che le motivazioni che portarono alla presentazione della mozione di sfiducia oltre un anno addietro rimangono tutte, il rischio che parte del partito non vuole correre è quello di ritrovarsi “stampella” del centrodestra, lo stesso che ha sostenuto in campagna elettorale Vito Damiano. Motivo per cui l’obiettivo, adesso, è quello di aggregare nuove forze” nell’ambito del centrosinistra, come lo stesso segretario cittadino Francesco Brillante ha ammesso nel documento approvato al termine della riunione di venerdì.Mimmo Fazio, capogruppo di Uniti per il Futuro, ma soprattutto, uno dei primi a porre la propria firma in calce alla mozione di sfiducia, nel frattempo, boccia apertamente il documento del Partito democratico.