TRAPANI. Contro Damiano senza specificare, però, se verrà votata la mozione di sfiducia. Anzi, facendo intendere di volerlo sì sfiduciare, ma “con l’ausilio dei propri alleati e delle forze politiche”, “investendo nel contempo nella costruzione di una alternativa di governo all’altezza del ruolo che questo partito ricopre a tutti i livelli della politica”. Il coordinamento cittadino del Pd, tanto atteso per capire se la mozione di sfiducia al sindaco Vito Damiano potesse andare in porto o meno, non ha fatto chiarezza. Ma ha aperto alcune crepe. Il documento finale, redatto dal segretario cittadino Francesco Brillante nel quale si ricorda come sussistano ancora oggi tutti i presupposti che portarono alla mozione di sfiducia presentata dal partito nel maggio dello scorso anno, è stato approvato all’unanimità di tutti i presenti, ma con l’astensione di Ninni Passalacqua, uno dei tre consiglieri comunali.
Presente al coordinamento, poi, anche il terzo consigliere Nino Grignano il quale, ieri, contattato, non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Alla fine, comunque, il riferimento alla mozione che ha già raggiunto le 13 firme e che verrà discussa giovedì 22, non c’è. Una data che, comunque, vede già ridursi a 28 i consiglieri che potranno partecipare alla seduta, perché Felice D’Angelo del gruppo misto sarà in viaggio di nozze in quanto si sposerà venerdì 16 e Nicola Lamia di Forza Italia, peraltro uno dei 13 firmatari della mozione, sarà a Castellammare di Stabia per un impegno già fissato diversi mesi addietro, con l’Aics.
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