TRAPANI. La mozione di sfiducia ha fatto “13” e diventa realtà. Tanti sono, infatti, i consiglieri che hanno deciso di firmare il documento (ufficialmente verrà depositato lunedì) con il quale si propone di sfiduciare il sindaco Vito Damiano. E l’accordo è stato raggiunto ieri mattina, nel corso del consiglio comunale. Ora i tempi prevedono che la mozione non potrà essere discussa prima di 10 giorni da quando verrà depositata ed entro 30 giorni dalla stessa data. La mozione è la stessa presentata, tempo addietro, da “Uniti per il Futuro” ed i “Ricostruttori”. In tutto 8 consiglieri (5 i primi con Fazio, Ravazza, Ruggirello, Pumo e Nino Bianco e 3 i secondi con Mannina, Salone e Giovanni Vassallo). Affinché la mozione potesse essere presentata, però, occorrevano ancora 4 consiglieri pronti a condividere la sfiducia. Così sono giunti in soccorso i 3 di Forza Italia (Guaiana, La Pica e Lamia) e gli indipendenti Marino e Carpitella.In apertura di seduta Francesco Salone, così come aveva annunciato 24 ore prima, ha invitato i colleghi d’aula che volessero “mandare a casa il sindaco” ad alzarsi. Ma, subito, è stato stoppato dal presidente del Consiglio Peppe Bianco, il quale ha ricordato come la mozione non fosse all’ordine del giorno. “Non ha senso creare un dibattito politico oggi, abbiamo altri argomenti importanti da affrontare” ha spiegato Bianco.