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Treni, i sindaci critici: «Scarsi investimenti in provincia di Trapani»

A fare scoccare la scintilla il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, con la sottolineatura che ancora una volta la provincia rimane esclusa da «ogni ipotesi di investimento/ammodernamento e, quindi, di sviluppo»

TRAPANI. Divampa il fuoco della protesta dei sindaci di tutti i 24 comuni del territorio contro la nuova programmazione di Trenitalia per la Sicilia che non considera, in generale, la provincia (dove vivono più di 450.000 cittadini) e, in particolare, la funzione di collegamento strategico con l'aeroporto di Birgi che ha fatto registrare una movimentazione media, negli ultimi 4 anni, di circa 1.600.000 passeggeri.

A fare scoccare la scintilla il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, con la sottolineatura che ancora una volta la provincia rimane esclusa da «ogni ipotesi di investimento/ammodernamento e, quindi, di sviluppo». Osserva, infatti, Tranchida che, da un lato vengono privilegiate tratte con servizi veloci con i capoluoghi di provincia di Palermo, Catania, Messina, Siracusa ed Agrigento, dall'altro, però, viene «dimenticata» Trapani, «che nulla ha da invidiare come "attrattore turistico" d'eccellenza nella visione promo-strategica siciliana, non solo per le bellezze naturali, paesaggistiche e archeologiche (abbiamo il più grande parco archeologico d'Europa), ma anche e in conseguenza di uno scalo aeroportuale turistico di prim'ordine e di un porto che rappresenta un collegamento fondamentale con il sistema isolano ove insiste la più grande riserva marina d'Europa, oltre che costituire approdo sicuro nei crocevia mercantili del Mediterraneo».

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