Trapani

Mercoledì 23 Ottobre 2024

Alcamo, c’è aria di crisi in Consiglio comunale

ALCAMO. Aria di crisi, in consiglio comunale di Alcamo, con il gruppo "Area Democratica" che afferma di prendere le distanze dal sindaco Sebastiano Bonventre e di aver convocato un'assemblea del movimento per il prossimo 18 dicembre, mentre "Abc - Alcamo Bene Comune" stigmatizza quanto avvenuto nelle due recenti sedute consiliari, cioè il fatto che siano emersi errori per quanto riguarda gli assestamenti di bilancio. Alla fine, tra rinvii, assenze dei consiglieri di Abc "in segno di protesta" e ritardi di consiglieri di maggioranza, il risultato finale è un nulla di fatto per quanto riguarda gli assestamenti di bilancio. E la conferma che verranno a mancare contributi ordinari per importanti servizi sociali, associazioni culturali e sportive. «Si cercherà di recuperare qualcosa dal fondo di riserva», aggiunge comunque il presidente del consiglio Giuseppe Scibilia. Abc inoltre «esprime disappunto in merito alla recente decisione del Senato sull'utilizzo delle intercettazioni riguardanti l'ex senatore Papania, accusato di corruzione: i senatori, anche quelli del Pd, hanno infatti stabilito, con una votazione in aula, di rinviare nuovamente gli atti alla giunta per le autorizzazioni, che aveva già espresso parere favorevole». Il sindaco Bonventre dichiara: «La pagina scritta in consiglio lunedì scorso dalla maggioranza non è certamente edificante per assenza di coerenza e di rispetto verso gli elettori. Ribadisco che tirare a campare non avrebbe senso. La superficialità di chi non ha compreso il danno che ne sarebbe derivato alla città non può avere giustificazioni. Il dibattito democratico cui il consiglio si è sottratto è strada maestra per affrontare i problemi di una comunità invece assisto in queste ore ad un indecoroso scaricabarile. Non vivo e non vivrò di politica - conclude il sindaco -, ho messo in questa esperienza entusiasmo e impegno. Giorno 11 ci sarà la sentenza definitiva sul ricorso elettorale e quella sarà la data limite. Se dovessi essere confermato, o si segue un percorso virtuoso nell'interesse della città o, persistendo la mia insofferenza ad un agire diverso da quello del bene comune, è meglio ridare la parola agli elettori».

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