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Segretario comunale ad Alcamo da rimuovere? Interviene il sindaco

ALCAMO. "L'incarico del segretario comunale Cristofaro Ricupati - accusa il Movimento 5 Stelle tramite la sua deputata all'Ars Valentina Palmeri che ne chiede la rimozione - è incompatibile col decreto legislativo 39 del 2013 che statuisce l'inconferibilità di incarichi di vertice a coloro che siano stati condannati anche con sentenza non passata in giudicato per abuso d'ufficio e falso ideologico". Ma il sindaco Sebastiano Bonventre intende "fornire chiarimenti affinché - afferma - venga ristabilita la verità dei fatti che, alla luce di quanto pubblicato del Movimento 5 Stelle e diffuso, non è affatto scontata, attesa la lettura distorta e strumentale della nota dell'assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica del 4 settembre scorso".

Bonventre, a integrazione della sua replica alla parlamentare regionale di "5 Stelle", dichiara: "Il segretario Ricupati è stato condannato con sentenza di primo grado del Tribunale di Trapani alla pena di un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena. La Civit ha rilevato che la soluzione della questione richiede un'interpretazione generale sulla retroattività della normativa, non di competenza della stessa autorità, a seguito delle modifiche apportate con legge 98/2013 (cosiddetto "decreto del fare"), atteso che la sentenza era stata emanata prima del 4 maggio 2013, data di entrata in vigore del decreto legislativo.

Pertanto, il riferimento alla delibera 46/2013 della Civit è superato dal contenuto del parere reso in conformità alla novella legislativa che ha modificato i poteri dell'Autorità, i quali sono resi su circolari e direttive ministeriali e non più su singoli casi". Il sindaco quindi aggiunge che "sulla questione, il responsabile anticorruzione del Comune di Alcamo, Sebastiano Luppino, ha espresso parere con nota del 22 ottobre 2013, inviato anche al servizio Vigilanza e Controllo sugli Enti locali dell'assessorato regionale a seguito di un atto di ricusazione proposto da un dirigente sottoposto a procedimento disciplinare. Dunque, il responsabile comunale anticorruzione ha ritenuto non applicabile al caso in questione la normativa sopravvenuta, attesa la sua natura non retroattiva, ragion per cui nessun procedimento avrebbe potuto avviarsi legittimamente, senza l'atto preliminare di competenza dello stesso responsabile anticorruzione".

Bonventre prosegue: "Del resto, la Regione Siciliana, con la nota evocata nel comunicato di "5 Stelle", si è dichiarata incompetente in ordine alla materia oggetto dell'interrogazione, evidenziando che il Ministero ha avviato "il doveroso procedimento disciplinare" nei confronti del segretario generale (risalente a settembre del 2013 e non già a luglio 2014) non specificando, tuttavia, che lo stesso procedimento è stato avviato e sospeso in attesa della sentenza definitiva. Quindi, il tenore del comunicato della Palmeri, così come il suo contenuto, non rispecchia la realtà dei fatti, non essendovi alcun fatto nuovo - conclude il sindaco . La risposta prodotta dalla Regione appare lacunosa nella ricostruzione dei fatti, irrituale in alcuni passi per l'interposizione di commenti velati da inopportuno sarcasmo, palesemente indirizzata ad ottenere il consenso del politico di turno piuttosto che fare una disamina neutra del diritto, clamorosamente smentita, in queste ore, dalla sentenza del Tar che reintegra il sindaco di Napoli nel proprio ufficio poiché ritiene non manifestamente infondati i rilievi di incostituzionalità degli articoli 10 e 11 della legge Severino".

Sulla "vicenda Ricupati" ieri ha intanto preso posizione il movimento politico alcamese "Articolo 4" esprimendo "solidarietà" al segretario comunale e ritenendo "che Ricupati vada sostenuto nel suo lavoro per la buona efficienza della macchina amministrativa del Comune di Alcamo, come ha dimostrato di fare sia all'interno del consiglio comunale, dando sempre il suo fattivo contributo ai consiglieri tutti, che nella quotidiana risoluzione di problemi di cui un grosso Comune come Alcamo è chiamato a rispondere".

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