Trapani

Sabato 23 Novembre 2024

Voto di scambio ad Alcamo, al via il processo per Papania

ALCAMO. A parole posti di lavoro, materialmente il classico «pacco di pasta». Un «metodo» che sarebbe stato portato avanti durante l’accesissima campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Alcamo oggetto di almeno tre inchieste della Procura della Repubblica di Trapani. Ieri, davanti al giudice per le indagini preliminari Lucia Fontana, è iniziato il procedimento a carico dell’ex senatore del Pd Nino Papania e del collaboratore della sua segreteria Massimiliano Ciccia nonchè di Giuseppe Milana, Antonio Nicolosi, Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda, tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata al «voto di scambio». A vario titolo, avrebbero fatto intravvedere agli elettori la possibilità di un posto di lavoro all’Aimeri Ambiente mentre, per meglio spiegare «come votare», avrebbero distribuito derrate alimentari di cui avevano fatto incetta. Papania e Ciccia sono stati indicati come «concorrenti esterni» all’associazione per delinquere e non debbono rispondere, in questo procedimento, del reato di «voto di scambio» che, invece, assieme ad altri, è stato loro contestato dal procuratore capo Marcello Viola e dal sostituto Rossana Penna al termine di un’altra inchiesta e per il quale è stata disposta la citazione diretta a giudizio in un processo che è stato avviato lo scorso giorno 7 davanti al giudice Franco Messina e che è stato rinviato al pomeriggio di lunedì mentre il giudice Lucia Fontana ha rinviato al pomeriggio del 17 novembre la prosecuzione del procedimento iniziato ieri, per sciogliere una serie di riserve alle questioni poste dai numerosi avvocati. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI TRAPANI DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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