ROMA. Il peschereccio italiano Cartagine, in navigazione a 70 miglia dalle coste tunisine, è stato affiancato e dirottato ieri sera verso il porto di Sfax (Tunisia) da una motovedetta della dogana tunisina. A bordo del Cartagine si trovano nove marittimi, di cui quattro di Mazara del Vallo (uno è tunisino con nazionalità italiana) e cinque tunisini. È stato l'armatore del motopesca, Paolo Giacalone, intorno alle 18,40, a informare del fermo del peschereccio la Capitaneria di porto di Mazara del Vallo.
Secondo quanto si è appreso, la Nave Sirio, della Marina Militare, in navigazione a circa 35 miglia dal peschereccio Cartagine, è stata avvisata via radio dell'accaduto da un secondo peschereccio italiano - il Twenty Two - ed ha mandato in volo il proprio elicottero, dirigendolo verso la posizione del Cartagine per raccogliere informazioni e stabilire un contatto radio.
Alle ore 19.30 circa, il motopesca Cartagine è entrato nelle acque territoriali della Tunisia e, nonostante i ripetuti tentativi, l'elicottero della Marina Militare non è riuscito a stabilire un contatto radio con il motopesca e con la motovedetta della dogana tunisina.
L'equipaggio del motopesca Twenty Two ha riferito che all'atto del dirottamento, il Cartagine non era intento in attività di pesca. «Bisogna trovare subito una soluzione. In questo modo non si può andare avanti. La nostra marineria è in ginocchio e non può
più continuare a subire questi atti», ha dichiarato Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, dopo avere appreso la notizia del nuovo sequestro.
Risaliva a un mese fa l'ultimo sequestro di un motopesca della flotta di Mazara del Vallo da parte delle motovedette tunisine. Il Pindaro era stato infatti rilasciato il 20 agosto
scorso dopo essere stato dirottato una settimana prima nel porto di Sfax, proprio come avvenuto questa sera con il Cartagine.
Per il rilascio dell'imbarcazione, avvenuto dopo una serrata trattativa diplomatica, l'armatore aveva dovuto pagare un'ammenda di 16 mila euro. Anche l'altro motopesca che questa sera ha dato l'allarme, il Twenty Two, era stato fermato il 18 novembre del 2011 dalle autorità libiche e rilasciato due giorni dopo.
Il primo sequestro dopo la caduta del regime di Gheddafi. L'equipaggio dell'imbarcazione nella notte fra il 27 e il 28 novembre del 2008, inoltre, si era reso protagonista del salvataggio di 303 migranti nel mare in burrasca davanti all'isola di Lampedusa. Per questo motivo era stato anche premiato dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati.
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