Pantelleria Isola del Tesoro, è il tema scelto per la presentazione dei prodotti dell’isola alla sua prima partecipazione a Roma al Simposio - Trionfo del Gusto. Guido Stecchi, presidente dell’accademia delle 5T, racconta del passito di Pantelleria, conosciuto in tutto il mondo, e di altre tipicità, alla platea presente. Ha parlato di ricerca, di cultura, di tradizione: elementi che fanno di ogni singolo prodotto pantesco una specialità, frutto di una storia che per 12 mila anni, ha visto l’isola quale crocevia di incontri di culture nel cuore del Mediterraneo. Il direttore del Parco di Pantelleria, Antonio Parrinello, ha evidenziato l’importanza di incentivare le piccole aziende a sperimentare nuove vie produttive, per recuperare produzioni capaci di conquistare nuovi mercati in un contesto in cui dove il Passito e il Bianco secco, rendono la migliore espressione de vitigno tipico Zibibbo. La presenza a questo evento ha rappresentato per il Parco di Pantelleria un passo avanti nel raggiungere l’obiettivo di riportare i giovani in agricoltura, recuperare i terrazzamenti e incentivarli a coltivare la bellezza facendo gioco di squadra. Ad animare lo spazio di degustazione sono stati, infatti, i produttori che hanno costituito la neonata associazione Pantelleria Eroica. “Siamo un Parco unico nel panorama internazionale perché normalmente si preserva esclusivamente la natura – ha affermato Parrinello – intendiamo proteggere l’azione dell’uomo sulla natura. Un tempo il 70% della superficie di Pantelleria era coltivata esclusivamente a Zibibbo; gli uomini tra montagna e assenza di acqua, hanno saputo ottenere il meglio da una condizione inospitale con azioni non invasive e l’Unesco ha voluto premiare questa forza e questo coraggio, riconoscendo la pratica agricola della vite ad alberello e i muretti a secco quali patrimonio dell’umanità” L’accademia delle 5t ha voluto celebrare il prodotto tipico siciliano affiancandolo al comune più lontano dal mare, Madesimo, offrendo ai visitatori la brisaola del nord con la polvere di capperi e l’olio di Pantelleria, arricchendo l’esperienza fatta in occasione dell’evento romana di confronto e conoscenza con altri territori.