Trapani

Sabato 18 Gennaio 2025

La tavola di Cutro fa tappa a Mazara

Il 16 dicembre scorso si è svolto nell’Aula Magna della nostra scuola un incontro informativo per il progetto «KR46MӨ», (Crotone, quarantaseiesima vittima, maschio sotto il primo anno di età) simbolo del naufragio di Steccato di Cutro diventato l’emblema di umanità negata, di sofferenza ma anche di un atto di amore verso chi ha vissuto quella tragedia. All’inizio dell’incontro la dirigente scolastica, Eleonora Pipitone, ha presentato gli ospiti: Suor Alessandra Martin, Direttrice dell’Ufficio per le migrazioni; Antonio Parrinello, Dirigente del Servizio Regionale della Protezione Civile della provincia di Trapani e ancora i rappresentanti della Croce Rossa e delle Associazioni «Vivere Con» e «Aba». La prof Stefania Valerio, promotrice dell’iniziativa, ci aveva spiegato che la tavola di Cutro stava compiendo un viaggio in tante città italiane. Il percorso aveva preso il via per iniziativa di Gianna Pera e Giuliana Pizzocri, volontarie della Bottega Solidale di Carcare (Valbormida) la quale era riuscita ad avere alcuni frammenti del legno dell’imbarcazione, resti del naufragio, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023. All’ iniziativa è stata assegnata una sigla: KR46MӨ. La tavola, come detto, è oggi il simbolo di una umanità negata, ma lo ha reso anche un atto di amore verso chi ha vissuto la tragedia. La nostra attenzione è stata attratta dalla teca forse perché, dice Pietro, ci riporta alla mente gli argomenti studiati o forse, aggiunge Desirée, perché condividere la stessa esperienza di altri studenti ci faceva sentire vicini. «Non si può», dicono Desirée e Pietro, «rimanere indifferenti davanti alle testimonianze di Mohatzu e Alasana, minori non accompagnati, che hanno affrontato un viaggio simile per fuggire da guerre». In particolare, continuano, ci sono rimaste nella testa e nel cuore le parole dei due migranti che, con chiarezza e occhi lucidi, hanno raccontato del lungo ed estenuante viaggio: un barcone troppo piccolo per numerose persone, un comandante che “si perde” in mare aperto, così come le loro speranze. Mohatzu e Alasana, tratti in salvo e sopravvissuti al naufragio, sognano di potere studiare e lavorare in futuro. Ringraziamo la nostra Dirigente per averci dato l’opportunità di vivere una giornata così emozionante e di intensa commozione. L’incontro si è concluso con la lettura del testo poetico «Sono io quell’uomo» dell’autrice Francesca Marino. In esso traspare la speranza di un domani migliore. Il nostro augurio è che i viaggi della speranza diventino sogni realizzati. Desirée Lungaro II A Pietro Norrito II E Comprensivo Borsellino-Ajello Mazara del Vallo

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