Trapani

Mercoledì 05 Febbraio 2025

Mazara, la corruzione sotto i riflettori

Il 9 dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro la Corruzione, e devo ammettere che, quando l’ho scoperto, la mia prima reazione è stata: «Un’altra giornata mondiale? E questa a cosa serve?». Poi però ci ho pensato meglio. La corruzione non è solo una parola che si sente al telegiornale, legata a scandali politici o personaggi in giacca e cravatta che fanno cose poco chiare. È qualcosa che riguarda tutti, anche noi studenti. Sì, lo so, sembra un’esagerazione. Ma basta guardarsi intorno: passare i bigliettini durante un compito, promettere un favore in cambio di una mano sul progetto di gruppo, magari sperare che un prof «chiuda un occhio» sull’ennesimo ritardo... Non sono proprio cose da prima pagina, ma mostrano come anche noi, a volte, ci approfittiamo delle situazioni. Se allarghiamo lo sguardo, la corruzione è ovunque. In Italia, ad esempio, non possiamo dimenticare scandali storici come Mani Pulite, che negli anni ‘90 rivelò un sistema di tangenti diffuso ovunque, dalle imprese alla politica. O più recentemente le accuse di fondi pubblici dirottati, come quelli destinati alle ricostruzioni post-terremoto. A livello mondiale, le stime dicono che ogni anno si perdono oltre 2 trilioni di dollari in corruzione, soldi che potrebbero migliorare scuole, ospedali e infrastrutture. Non riguarda solo i soldi che spariscono o le bustarelle, ma le ingiustizie che viviamo ogni giorno. È il sistema che premia chi aggira le regole e penalizza chi le rispetta. È un po’ come quando qualcuno copia e prende un voto migliore di te, che hai passato ore a studiare. Irritante, no? Eppure, questa giornata ci ricorda che possiamo fare la differenza. Non possiamo fermare i grandi scandali, ma possiamo iniziare da noi stessi. Magari affrontando un compito senza scorciatoie, smettendo di cercare favori o rispettando le regole anche quando nessuno ci guarda. Gesti piccoli, ma importanti. Non voglio fare il moralista, sia chiaro. Nessuno è perfetto, tantomeno noi studenti, che siamo maestri nel trovare «scappatoie». Ma se continuiamo a fare finta di niente, alimentiamo lo stesso meccanismo che permette alla corruzione di crescere. E magari, smettendo di ignorare le piccole cose, possiamo fare davvero la differenza. Quindi, il 9 dicembre, fermiamoci a pensarci. Non sarà un giorno che cambierà il mondo, ma potrebbe essere un inizio. Sta a noi scegliere se essere complici o parte del cambiamento. Eros Parlante IIIF Ruggiero D'Altavilla Mazara del Vallo

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