Il 23 novembre, presso il Teatro Garibaldi, si è svolto il convegno organizzato dall'Associazione Volontari Ospedalieri in occasione della Giornata della Gentilezza. All’evento ha preso parte anche una rappresentanza dell’I.S. Ruggiero D’Altavilla, che portato il proprio contributo a una riflessione collettiva su un valore tanto semplice quanto rivoluzionario: la gentilezza. Siamo salite sul palco e abbiamo condiviso la nostra esperienza sulla gentilezza. Ecco uno stralcio del loro monologo: «Per noi studentesse, la gentilezza è un gesto potente che rende le giornate più leggere, anche quelle più difficili. Essere gentili non si riduce a dire "grazie" o "per favore", ma significa ascoltare, comprendere e offrire aiuto senza aspettarsi nulla in cambio. In un mondo dominato da ritmi frenetici e dalla tecnologia, dove la comunicazione virtuale rischia spesso di diventare fredda e distante, la gentilezza emerge come un antidoto prezioso. È una forza che ci aiuta a mantenere il contatto umano, a costruire relazioni autentiche e a creare un senso di comunità. Per noi giovani, essere gentili non è solo un gesto di cortesia, ma una scelta consapevole di superare barriere di giudizio e indifferenza, dimostrando empatia e comprensione. In una società dove prevalgono l’apparenza e la competizione, la gentilezza ci ricorda che autenticità e rispetto reciproco sono i pilastri di una convivenza sana. A scuola, la gentilezza si traduce nei piccoli gesti quotidiani: un sorriso a un compagno che sembra triste, condividere appunti con chi ha bisogno o offrire una parola di incoraggiamento prima di un’interrogazione. Azioni semplici, ma in grado di fare una grande differenza. Essere gentili è anche un atto di coraggio. In un contesto sociale che spesso vede la vulnerabilità come una debolezza, scegliere di essere solidali significa andare controcorrente. La gentilezza ci permette di dire agli altri: "Io ti vedo, e ciò che fai o provi ha valore"». Abbiamo riflettuto su come la gentilezza sia contagiosa. Ogni gesto gentile può ispirare altri a fare lo stesso, creando un effetto a catena che trasforma ambienti competitivi e stressanti in spazi più umani e solidali. In un mondo che a volte sembra troppo duro, i giovani possono fare la differenza scegliendo di essere gentili. Asia Alcamo Martina Ballatore IV F Ruggiero d’Altavilla Mazara